Le "perle" romane del governatore
LAMEZIA TERME La sua giornata romana era appena iniziata e il governatore era già riuscito a inanellare una serie di perle comunicative. Riprese dalle telecamere di Omnibus (le prime) e rilanciate da…

LAMEZIA TERME La sua giornata romana era appena iniziata e il governatore era già riuscito a inanellare una serie di perle comunicative. Riprese dalle telecamere di Omnibus (le prime) e rilanciate dalle agenzie di stampa (la seconda). L`aria dell`Urbe ha scatenato Giuseppe Scopelliti, convincendolo a sfoderare il consueto repertorio di complotti ai danni della Calabria e paragoni con i guai giudiziari altrui (nel senso del centrosinistra).
Partiamo dall`apparizione sugli schermi de La 7. Frase chiave dell`intervento del presidente della giunta regionale: «C`è in atto un`aggressione dopo la vicenda del Lazio per abbattere Scopelliti in Calabria come si sta facendo nel Lazio con la Polverini e con Formigoni in Lombardia». Scopelliti polemizzava con Matteo Orfini del Pd, che aveva introdotto nel dibattito il tema dell`accesso antimafia al Comune di Reggio Calabria, di cui Scopelliti è stato sindaco per otto anni e su cui il Consiglio dei Ministri dovrà decidere se disporre o meno lo scioglimento. «La commissione d`accesso nel Comune di Reggio Calabria – ha aggiunto Scopelliti – è stata messa in campo per giudicare la gestione dell`amministrazione attuale. Il problema di fondo è che quella città è stata governata per otto anni ed è stata trasformata ed è cresciuta al punto che il Parlamento gli ha riconosciuto il ruolo di città metropolitana. E chi ha conosciuto Reggio in quegli anni ha avuto modo di prendere atto della crescita del territorio». Sulle infiltrazioni mafiose negli appalti del Comune e sulle relazioni pericolose tra politica e cosche, il governatore ha preferito glissare. Un`omissione obbligata, se si vuole gridare al complotto contro il centrodestra.
«Cosa c`è in Calabria, Lombardia e nel Lazio? – si è chiesto ancora –. Ci sono tre governatori del Pdl che hanno consenso e che sono punti fermi della nuova stagione del Pdl di Angelino Alfano. È chiaro che questa ondata, e noi lo diciamo da un anno e mezzo, punta all`aggressione. Io sono indagato per un falso in bilancio perché secondo il magistrato Scopelliti non poteva non sapere. Lo stesso caso della Polverini. Tu non potevi non sapere che chi metteva in campo i bilanci gonfiava i residui attivi. Ma Veltroni che da sindaco di Roma ha lasciato un buco di bilancio di 12 miliardi di euro, non è indagato, così come non è indagato l`ex sindaco di Napoli Iervolino». Anche in questo caso c`è un corposo omissis. Scopelliti dimentica che falso in bilancio e buco in bilancio sono due cose molto diverse, ma soprattutto rimuove un passaggio chiave: il centrodestra, a Reggio, ha sempre negato il buco nelle casse comunali, mentre altrove non è stato così. Non tutti i sindaci sono uguali, insomma.
Tra l`altro le parole di Scopelliti fanno il paio con quelle, altrettanto dure, pronunciate lunedì scorso dal sindaco Arena: entrambi parlano ormai apertamente di un presunto attacco che Reggio subirebbe, entrambi richiamano strategie senza fare nomi. «In Calabria non ci sono problemi per i costi della politica, anche perché quelle che sono riportate dai giornali sono cifre che rientrano nei parametri e nella media». Ha proseguito il presidente della Regione. «Bisogna leggere i numeri e leggerli in maniera obiettiva – ha aggiunto Scopelliti – e noi su questo abbiamo dato non oggi ma ad inizio legislatura l`esempio di una scelta coerente: abbiamo ridotto del 50% le consulenze, abbiamo tolto il vitalizio per la nuova stagione che arriverà dopo questa esperienza, ridotto del 40% le commissioni consiliari, fatto due tagli agli emolumenti dei consiglieri e ridotto le strutture speciali».
«Sicuramente dopo avere visto quanto accaduto nel Lazio – ha detto ancora Scopelliti – è chiaro che il problema esiste perché che un consigliere abbia una dotazione di 100 mila euro e che i finanziamenti finiscano nei conti personali dei consiglieri questo ha creato sgomento. In Calabria, posso dire che chi sostiene delle spese per conto del gruppo lo fa con tanto di fattura. Due giorni fa abbiamo approvato una norma in base alla quale per legge i gruppi avranno una società esterna come la Camera che certificherà i bilanci».
Un elenco di impegni e rivendicazioni che non evita a Scopelliti di incassare un colpo da ko dall`ex alleato (in quanto leghista, ndr) Flavio Tosi, sindaco di Verona. Che non le manda a dire: «Se io facessi a Verona quello che ha fatto il consiglio comunale di Reggio, approvando alcuni mesi fa il bilancio consuntivo 2010 con 118 milioni di perdite andrei subito a casa. Ma andrei subito a casa anche se lo chiudessi con un euro di perdita…».
Solidarietà convinta soltanto da Nicola Piepoli (presidente dell`omonimo Istituto): «Io mi sorprendo che Scopelliti debba difendersi, perché lui ha organizzato con l`Istituto Piepoli, con la Bocconi, con la Luiss dei corsi di formazione. Perché non si parla di questo? Dalla Calabria deve partire il contagio positivo». Peccato che la difesa sia arrivata dal rappresentante di una struttura che ha rapporti con la Regione.
Il fiume in piena di Scopelliti è, comunque, proseguito anche successivamente. Il governatore, infatti, arrivando alla Conferenza delle Regioni, ha ribadito la sua contrarietà rispetto alle dimissioni del presidente della Regione Lazione: «Personalmente mi sembra che sia stata una forzatura spingere Renata Polverini a rassegnare le dimissioni. Non può pagare il presidente della Regione – ha aggiunto – che non ha commesso errori. Non c`erano gli estremi. Ci può essere una responsabilità politica, ma è anche vero che una cosa è il Consiglio una cosa è la giunta. Questo – ha concluso – è un paese strano: il capo della segreteria politica di Bersani, Penati, è stato scoperto a fare affari con i conti del partito ma non ha pagato: c`è una doppia morale».
Chissà cosa avrebbe scelto di fare, Renata Polverini, se fosse stata raggiunta da quattro avvisi di garanzia (uno dei quali – quello per il presunto falso in bilancio a Reggio – finito con il rinvio a giudizio)?