COSTI DELLA POLITICA | È il Consiglio delle "spese varie"
REGGIO CALABRIA Nel 2011 i gruppi consiliari di Palazzo Campanella sono costati 4 milioni e 462mila euro. Di questi, 2 milioni e 842mila sono quello che, nelle tabelle riepilogative messe in rete dal…

REGGIO CALABRIA Nel 2011 i gruppi consiliari di Palazzo Campanella sono costati 4 milioni e 462mila euro. Di questi, 2 milioni e 842mila sono quello che, nelle tabelle riepilogative messe in rete dal consiglio regionale, viene definito “finanziamento netto 2011”. Il resto se ne va in trattenute per i collaboratori. Che, in effetti, sono il vero pezzo forte del Palazzo della politica calabrese. Le spese dei gruppi – di tutti i gruppi – finiscono in buona parte ai consulenti scelti per mandare avanti le attività politiche.
Nei dati messi sul web c`è poco spazio per le pruderie che il “caso Polverini” ha lasciato in eredità. Sono tabelle schematiche, che lasciano capire quali siano i settori nei quali i partiti hanno scelto di investire, ma senza andare troppo nel dettaglio (niente fatture, per intenderci, ma solo generici riferimenti al tipo di spese effettuate). Il gruppo più finanziato è (ovviamente, visto che è il più numeroso) il Pdl, quello più “povero” Progetto democratico. Tutti, comunque, riescono a spendere per intero i fondi stanziati (che, altrimenti, dovrebbero essere restituiti). E in alcuni casi, una buona fetta dei denari pubblici è finita nella voce “altre spese”. È il caso del gruppo “Insieme per la Calabria”, guidato da Giulio Serra, che ha destinato a questo capitolo 44.950 euro.
Per “Autonomia e diritti”, tirare le somme di un anno di attività (ci si riferisce al 2011) è stato abbastanza complicato. Con tutti i movimenti di consiglieri in uscita, per i loieriani (sarebbe meglio dire “il loieriano”, visto che l`ex governatore è rimasto solo nel gruppo) si è reso necessario spezzettare in tre il rendiconto dell`anno solare, che ha portato nelle casse del movimento più di 300mila euro. Nell`ultimo quadrimestre, quello in cui Agazio Loiero è rimasto solo, sono entrati nelle casse di “Ad” 77mila euro, 55mila dei quali se ne sono andati in consulenze e collaborazioni (e più di 6mila in quotidiani e riviste). Tra gennaio e marzo, invece, 10.500 euro sono stati utilizzati per cene e convegni.
Almeno il bilancio di “Autonomia e diritti” ha il pregio di un briciolo di chiarezza. Per il Gruppo misto, invece, le voci sono raggruppate ed è difficile capire come siano stati spesi i soldi pubblici. Le cifre, scritte rigorosamente a penna, riportano 177.126 euro per “spese per collaborazioni e personale, rimborso per viaggi e trasferte per partecipazione attività”. Peggio ancora fa la lista “Scopelliti presidente”, che inserisce tra le “altre spese” 48.200 euro. Per restare nel centrodestra, il record della genericità spetta al Pdl, che individua in “altre eventuali spese” 532mila euro. Evviva la trasparenza.
Progetto Democratico ha destinato 29.940 euro a “spese tipografiche” e più di 10mila a “convegni e cene di lavoro”. Il Pd, invece, pur conservando un residuo di cassa pari a 130mila euro, ha destinato all`attività politica (dalla rappresentanza, all`aggiornamento fino alle consulenze professionali di esperti e ai libri e convegni) 372mila euro, mentre 248mila sono andati a “collaborazioni e personale, rimborso per viaggi e trasferte per partecipazione attività”. Dalle parti dei centristi dell`Udc, si investe molto in convegni e manifestazioni (32mila euro) e in “spese varie” (75mila euro).
Sulla sponda dipietrista, oltre che sul capitolo delle collaborazioni (più di 273mila euro), i denari finiscono in “spese postali, telefoniche, acquisto quotidiani, settimanali e riviste, spese di cancelleria, fotocopiatrici e attrezzature varie” (più di 69mila euro). La Federazione della Sinistra spende 62.913 euro per i collaboratori, i viaggi e le trasferte per partecipare a convegni. Ma se volete sapere come vengono distribuiti i fondi nelle varie “sottocategorie” dovrete guardare altrove. I dati diffusi dal consiglio non spiegano tutto.
p. p. p.
an. ri.