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«E adesso il buco lo hanno provocato i dipendenti comunali?»

Ora anche i dipendenti del Comune di Reggio Calabria scendono sul piede di guerra contro la giunta Arena. Stanno ricevendo tutti una lettera firmata dal sindaco e dal segretario generale con cui veng…

Pubblicato il: 28/09/2012 – 12:16
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«E adesso il buco lo hanno provocato i dipendenti comunali?»

Ora anche i dipendenti del Comune di Reggio Calabria scendono sul piede di guerra contro la giunta Arena. Stanno ricevendo tutti una lettera firmata dal sindaco e dal segretario generale con cui vengono messi in mora e diffidati per la restituzione delle somme che – si legge nella missiva – sarebbero state «indebitamente percepite» dai lavoratori. Il riferimento è alla cosiddetta “Peo”, la progressione economica orizzontale, che porta un dipendente della pubblica amministrazione a guadagnare qualcosa in più in busta paga, pur senza cambiare il proprio inquadramento. Avviene così in tutti i Comuni d’Italia.
Adesso però Palazzo San Giorgio vorrebbe indietro quei soldi. Perché lo ha fatto? Per un motivo molto chiaro: nello scorso mese di luglio, quando lo spettro del dissesto finanziario ha ripreso ad aleggiare sul maggiore municipio calabrese, l’amministrazione comunale ha fatto di tutto per tentare di dimostrare che i debiti non erano poi così tanti. E, tra un credito vero e uno presunto, ha portato in aula un rendiconto consuntivo in cui il rosso ammontava a “solo” 118 milioni di euro. Cioè i 140 milioni veri, meno i 22 milioni percepiti dai lavoratori dell’ente. Che però non ci stanno e con una durissima nota firmata dalle Rsu attaccano: «E adesso il buco lo hanno provocato i dipendenti comunali?».
«Sic et simpliciter, ossia senza un minimo di chiarezza al riguardo, ciò potrebbe far intendere ai cittadini di Reggio, che aspettano, con ansia e preoccupazione, le definitive decisioni del ministero sul futuro della città, che la causa del dissesto sia da ascrivere anche ai dipendenti del Comune, in un’ottica che tutto l’impianto amministrativo, nessuno escluso abbia scialacquato il pubblico denaro. Le cose non stanno affatto così – puntualizzano i dipendenti –, e ci sembra, piuttosto, che uno degli obiettivi di tali missive ai lavoratori, sia un maldestro tentativo di confondere i reali problemi e nascondere le vere e individuali responsabilità».
In una lunga e articolata nota, le Rsu ricostruiscono il meccanismo di legge con cui vengono conferite le progressioni economiche orizzontali: «Ciascun dipendente è stato regolarmente oggetto di valutazione e, in applicazione dei criteri e parametri preventivamente stabiliti, ha avuto accesso alla PEO, sulla base della valutazione positiva ottenuta e dei punteggi assegnati, tenuto conto dell’opera prestata e dei vantaggi conseguiti dall’amministrazione». Palazzo San Giorgio avrebbe anche lamentato anche l’applicazione retroattiva delle Peo. I diretti interessati rilevano che non hanno certo responsabilità se un loro diritto è stato riconosciuto con tanto ritardo.  Infine, le Rsu, che chiamano a raccolta gli altri sindacati, fanno notare che l’operazione messa in atto dalla giunta comunale è poco più che fumo negli occhi: «Qualora mai, fatto ritenuto altamente improbabile se non impossibile, il sistema di distribuzione venisse riconosciuto illegittimo, dopo il ricorso al giudice competente, le somme ad esso relative andrebbero sempre ed esclusivamente a confluire nuovamente nel Fondo del Personale, e allo stesso personale dipendente redistribuite, seppure in forme diverse».

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