PALAZZO INFETTO | Tallini: «Si sciolga anche a Crotone»
REGGIO CALABRIA «Se lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria è, come ha affermato il ministro dell`Interno Cancellieri, un “atto preventivo” per evitare che la presunta “contiguita“…

REGGIO CALABRIA «Se lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria è, come ha affermato il ministro dell`Interno Cancellieri, un “atto preventivo” per evitare che la presunta “contiguita“ si trasformi in “infiltrazioni” criminali, allora con lo stesso meccanismo si sciolgano in maniera preventiva anche i consigli comunali di Napoli, Palermo, Catania e Caserta tra i più esposti in assoluto ai pericoli di “permeabilità” della camorra o di altre organizzazioni criminali». Lo sostiene, in una nota, l`assessore regionale Domenico Tallini che, in tal modo, commenta l`interpretazione che del decreto di scioglimento ha dato il ministro Cancellieri, da molti giudicata attenta a distinguere le colpe amministrative di Arena e isolarle dalle eventuali responsabilità di Scopelliti. «E, sempre per restare in Calabria – aggiunge – si sciolga quello di Crotone, dove il rischio di condizionamento esterno dei clan di Isola Capo Rizzuto è tale da suggerire l`adozione di un analogo “atto preventivo”. Sarà questo l`unico modo per dimostrare al Paese che lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria non è stato un atto punitivo, scaturito da una decisione politica». «Il consiglio dei ministri ha introdotto, con il caso Reggio Calabria – sostiene ancora Tallini – pericolosi precedenti che minano l`assetto democratico dello Stato repubblicano. Con la motivazione dello scioglimento “preventivo”, l`esecutivo potrà, d`ora in poi, esercitare a piacimento questo sinistro potere che si fonda sulla discrezionalità. Il decreto Cancellieri è un capolavoro di ambiguità che avrà pesanti ripercussioni in futuro, quando altri casi analoghi a Reggio Calabria finiranno sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Il mio ragionamento è semplice. Se il governo aveva in mano tutti gli elementi probatori del condizionamento mafioso nel Comune di Reggio, non poteva e non doveva limitarsi ad un “atto preventivo”, ma doveva assumersi la responsabilità di adottare un “atto repressivo”, indicando all`opinione pubblica i responsabili dei crimini. Se ciò non è avvenuto, vuol dire che tali elementi probatori non c`erano o quanto meno risultavano assolutamente insufficienti per motivare uno scioglimento repressivo». «Da oggi in poi, grazie al decreto Cancellieri – conclude Tallini – ogni amministrazione potrà essere sciolta anche solo per un sospetto attraverso una sorta di “pulizia etnico-politica” preventivà. Non a caso, qualche commentatore ha parlato di decisione “autoritaria” di un governo tecnico, e quindi privo di legittimazione democratica, verso un`istituzione democraticamente eletta. E` il declino dello Stato di diritto che vede sospendere la democrazia in una Città in maniera preventiva».