Cisterna accusato di truffa e falso
L`ex viceprocuratore della Dna, Alberto Cisterna, è accusato di truffa e falso dalla Procura di Reggio Calabria. A darne notizia oggi è “Repubblica” in un articolo secondo il quale potrebbe essere ch…

L`ex viceprocuratore della Dna, Alberto Cisterna, è accusato di truffa e falso dalla Procura di Reggio Calabria. A darne notizia oggi è “Repubblica” in un articolo secondo il quale potrebbe essere chiesto il rinvio a giudizio per il magistrato reggino «accusato di aver truffato l`università Mediterranea dove insegnava “Ordinamento giudiziario e forense” e di avere denunciato, pur sapendo di compiere un falso, un ispettore di polizia che avrebbe occultato intercettazioni e altri atti nell`inchiesta in cui il magistrato era indagato per rapporto con esponenti della `ndrangheta di Reggio Calabria».
Il quotidiano nazionale riporta anche il contenuto dell`avviso di «conclusione delle indagini».
«Il pm Beatrice Ronchi – scrive il giornalista Francesco Viviano – lo accusa di truffa perché nell`anno accademico 2009-2010 Alberto Cisterna “attestava falsamente nel registro didattico dell`Università di aver svolto regolarmente lezioni anche in alcuni periodi del 2009 e 2010 mentre in realtà si trovava fuori da Reggio Calabria”. Analizzando i registri della facoltà di Giurisprudenza e verificando gli spostamenti del magistrato, gli investigatori hanno scoperto che Alberto Cisterna figurava presente alle lezioni anche quando non era all`università come risultava anche dalle note di servizio degli agenti della sua scorta».
L`articolo di “Repubblica”, infine, fa riferimento a una richiesta di rinvio a giudizio per falso perché Cisterna «aveva denunciato il dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria, Luigi Silipo, per avere omesso, in alcune informative relative all`inchiesta in cui Cisterna era indagato per rapporti con la `ndrangheta, alcune intercettazioni telefoniche favorevoli al magistrato, causandogli così un danno. Tutto falso, afferma il pm Matteo Centini titolare dell`indagine, – è scritto sempre nell`articolo – perché risulta che il magistrato aveva chiesto e ottenuto tutti gli atti relativi alle intercettazioni che lo riguardavano, e altre informative che erano contenute nel procedimento dove Cisterna era accusato di corruzione in atti giudiziari e di rapporti con il boss Lo Giudice».
Strascichi di un`inchiesta per la quale la stessa Procura ha chiesto l`archiviazione dopo essersi resa conto di non avere elementi che possano dimostrare la colpevolezza di un magistrato che ha rappresentato la storia della Direzione distrettuale antimafia. Strascichi di un`inchiesta da cui, forse, deve ancora uscire la verità.