Primarie Pd, il duello in tv e la Calabria
Cento minuti di botta e risposta per questo rush finale delle primarie in cui la Calabria è entrata solamente di striscio. La prima volta quando Pier Luigi Bersani, lodando l’attività dei sindaci imp…

Cento minuti di botta e risposta per questo rush finale delle primarie in cui la Calabria è entrata solamente di striscio. La prima volta quando Pier Luigi Bersani, lodando l’attività dei sindaci impegnati nella difficile realtà del Mezzogiorno, cita Maria Carmela Lanzetta «impegnata in prima linea a Monasterace contro la tracotanza della criminalità organizzata». La seconda a fine puntata, quando ormai la conduttrice Monica Maggioni ha già suonato il gong. Su RaiUno vengono riproposte le immagini del backstage e al fianco di Matteo Renzi compare più volte Ernesto Carbone. Trapiantato a Bologna e già collaboratore di Romano Prodi, il cosentino Carbone è ormai diventato uno dei più stretti assistenti del sindaco di Firenze. Ormai non c’è appuntamento al quale i due non compaiano assieme. Per Carbone, che attualmente è uno dei collaboratori del ministro dell’Agricoltura Mario Catania, si parla di una probabile candidatura al Parlamento. In Calabria? Troppo presto per dirlo.
Certo, le parole usate da Renzi all’indomani del primo turno continuano a sembrare sprezzanti ai bersaniani. Con il commissario Alfredo D’Attorre sempre sul piede di guerra: «Bersani vince in Calabria, come se fosse una vergogna vincere in questa regione». È guerra, insomma. E domani, proprio nella sede del Pd regionale di Lamezia, tornano a riunirsi i responsabili dei comitati per Renzi. «Dovremo mantenere alta l’attenzione – avverte Mario Muzzì, uno dei maggiori sostenitori del primo cittadino toscano – perché si devono evitare disguidi e irregolarità ai seggi».