«La Regione sia chiara sul futuro della Campanella»
CATANZARO «Le dimissioni del direttore generale della Fondazione Campanella, Sinibaldo Esposito sono, a mio avviso, un grido di allarme che non può restare inascoltato, specialmente perché Esposito è…

CATANZARO «Le dimissioni del direttore generale della Fondazione Campanella, Sinibaldo Esposito sono, a mio avviso, un grido di allarme che non può restare inascoltato, specialmente perché Esposito è anche il rappresentante nella Fondazione della Regione, l`Ente che, ai sensi dello Statuto vigente, ha il dovere di contribuire a lfunzionamento della Fondazione mediante l`erogazione di somme finalizzate alla cura e alla ricerca oncologica».
È quanto afferma, in una dichiarazione, il rettore dell`Università di Catanzaro, Aldo Quattrone. «La Regione negli ultimi anni – prosegue Quattrone – ha disatteso gli impegni ufficialmente assunti non erogando le somme dovute e oggi rappresenta il principale debitore della Fondazione e la causa vera del dissesto finanziario della Campanella che corre il serio pericolo di chiudere i battenti per la grave situazione debitoria. Su queste basi le dimissioni del dottor Esposito mi sembrano dovute e inevitabili: come può un dg nominato dalla Regione, esponente politico di punta dello stesso partito che governa quell`Ente, assistere impotente alla morte della Fondazione Campanella a causa del comportamento ostinato della Regione che strangola la Fondazione non erogando le somme dovute? Il secondo motivo di preoccupazione nasce dalla lettura delle dichiarazioni sulle presunte soluzioni di salvataggio della Campanella che, a mio avviso, anziché rassicurare sono fonte di ulteriore preoccupazione e incertezza. Mi riferisco all`ipotesi di un polo oncologico pubblico al Ciaccio o in altra sede, già sostenuta in passato dall`Università, poi rigettata dalla Regione e, se non sbaglio, anche dai tavoli romani. Il problema principale che rende poco praticabile questa ipotesi è l`impossibilità di far transitare il personale oggi assunto in fondazione in un Ente pubblico, un concetto ribadito con sentenza costituzionale n. 267/2010 del che ha annullato, proprio per queste ragioni, una parte dell`articolo 5 della legge regionale 11/2009 che prevedeva proprio questa possibilità di far transitare a Mater Domini il personale della Fondazione». «Dunque, se viene sciolta la Fondazione, dove finisce il personale? Certo non al Ciaccio – prosegue il rettore – Ente pubblico né tanto meno in altre Aziende sanitarie. Su questo punto non si può essere vaghi ed è necessario fare subito chiarezza: è in gioco il posto di lavoro di tante persone che da anni operano con abnegazione e competenza in favore di chi soffre. Il terzo punto su cui mi sembra che ci sia confusione, è la natura giuridica delle Unità operative che sono allocate nella Fondazione Campanella. Mi sembra che la Regione dimentichi o faccia finta di dimenticare che tutte le Unità operative (tranne una) della Fondazione sono unità pubbliche a direzione universitaria che fanno parte obbligatoria del percorso formativo della facoltà di Medicina e sono sede di scuole di specializzazione. Dunque che vuol dire trasferire tali unità operative in altre sedi? Impossibile, perché significherebbe smembrare la facoltà di Medicina, compromettere la formazionepre e post-laurea: un`ipotesi che certo né l`Università né gli studenti potrebbero mai accettare. Un`ipotesi dunque incomprensibile, a meno che questo non faccia parte di un disegno più grande che miri a indebolire la facoltà medica catanzarese magari poi per giustificare la nascita di una seconda facoltà medica in un altro territorio. Su questo puntol`Università si opporrà con tutte le sue forze perché è inaccettabile spostare fuori dal campus di Germaneto unità operative che hanno compiti fondamentali non solo per la cura degli ammalati ma anche e soprattutto per la formazione degli studenti e per l`attività di ricerca». «Perché la Regione – sostiene ancora Quattrone – vorrebbe liquidare la fondazione Campanella invece di riorganizzarla come suggerisce il tavolo Massicci? È nostra opinione che sia un dovere del presidente-commissario dare risposte chiare a queste domande. Aspettiamo di conoscere meglio le idee della Regione pronti a dare tutto il nostro contributo per la salvaguardia della Fondazione Campanella e per il potenziamento ulteriore della sanità catanzarese e dell`Università».