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CAOS CATANZARO | Colpi di scena all`incidente probatorio

Un`udienza fiume dove non sono mancati i colpi di scena. La prima udienza dell`incidente probatorio per la presunta compravendita di voti a Catanzaro si è chiusa con la richiesta del pubblico ministe…

Pubblicato il: 07/12/2012 – 18:38
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CAOS CATANZARO | Colpi di scena all`incidente probatorio

Un`udienza fiume dove non sono mancati i colpi di scena. La prima udienza dell`incidente probatorio per la presunta compravendita di voti a Catanzaro si è chiusa con la richiesta del pubblico ministero Gerardo Dominijanni di trasmettere in Procura gli atti relativi a due deposizioni per verificare le ipotesi di falsa testimonianza e false dichiarazioni al pm. Due dei giovani chiamati oggi a confermare quanto avevano dichiarato nella prima fase delle indagini hanno, infatti, cambiato la loro versione dei fatti. Il caso più clamoroso è quello di un teste che oggi avrebbe negato di aver ricevuto offerte di denaro (circa 70 euro) in cambio del suo voto per il consigliere Francesco Leone (indagato nel procedimento) e il candidato sindaco Sergio Abramo. Il pm avrebbe quindi replicato leggendo il verbale del luglio scorso, in cui il teste raccontava con novizia di particolari incontri e modalità della richiesta illecita. Tutto falso, avrebbe, invece, sostenuto oggi. Dichiarazioni che sarebbero state fatte, secondo quanto trapelato oggi dall`aula, per “ingraziarsi” il candidato del centrosinistra Salvatore Scalzo. Il teste avrebbe riferito di colloqui avuti con un segretario (non meglio specificato) del candidato del centrosinistra che l`avrebbe anche accompagnata in Procura per la deposizione. Alla domanda del pm Dominijanni se Scalzo o gente del suo entourage avesse chiesto al teste di testimoniare il falso promettendo denaro o altre utilità, il testimone avrebbe comunque chiarito di non aver ricevuto alcuna proposta. Una nuova versione che non sembra, però, aver convinto il sostituto procuratore che ha chiesto al gip di disporre la trasmissione degli atti in Procura.
L`udienza si era aperta con le eccezioni presentate dal collegio difensivo (composto dagli avvocati Gianni Russano, Antonio Lomonaco, Andrea Gareri e Alessio Spadafora in sostituzione di Gregorio Viscomi). I legali avevano chiesto al gip Di Girolamo di dichiarare inutilizzabili le intercettazioni telefoniche e i verbali resi dai parenti degli indagati. Eccezioni respinte dal giudice dopo una breve camera di consiglio. In totale durante l`udienza di oggi sono state ascoltate 12 persone, tra cui un indagato. Sei testimoni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, poiché legati da rapporti di parentela con gli indagati. Oltre ai due testi per i quali il pm ha chiesto la trasmissione degli atti, le parti hanno ascoltato tre testimoni. Uno dei giovani ascoltati avrebbe confermato, non senza contraddizioni, di aver ricevuto l`offerta di 50 euro per il suo voto, il “pagamento” comunque non si sarebbe concretizzato. L`udienza è stata poi aggiornata al prossimo 1 febbraio quando verranno ascoltati gli ultimi due testimoni e un indagato.
Nell`indagine della Procura di Catanzaro sono sei le persone che figurano come indagati. Il consigliere comunale Francesco Leone (difeso dagli avvocati Gianni Russano e Antonio Lomonaco) e Ferdinando Tomaselli (assistito dall`avvocato Andrea Gareri) devono rispondere di violazione della legge elettorale. Secondo quanto riportato nella richiesta del pm, in concorso tra di loro, Tomaselli per conto di Leone, «candidato consigliere al Comune di Catanzaro con Sergio Abramo sindaco, nella giornata delle elezioni comunali in Catanzaro, effettuavano promesse ed elargizioni di denaro nonché promesse di altre utilità finalizzate al conseguimento dei voti». Inoltre i due indagati, in concorso con altri correi non ancora identificati, «al fine di far conseguire al Leone l`elezione al consiglio comunale di Catanzaro, alteravano mediante normografo le relative schede elettorali, apponendo su di esse il nominativo di Francesco Leone». Gravino Paolo è, invece, accusato di aver accettato 300 euro. Cinquanta euro sarebbe la somma accettata da Salvatore Tomaselli «quale corrispettivo per il voto dato a Francesco Leone, quest`ultimo candidato a consigliere comunale». A carico degli ultimi due indagati, Angelo Raffaele e Fabio Trapasso, viene ipotizzato il reato di favoreggiamento perché convocati come persone informate sui fatti dalla Digos si rifiutavano di rispondere alle domande inerenti le condotte degli altri indagati o fornivano false dichiarazioni.
Alla base della richiesta di incidente probatorio c`è la preoccupazione del pm che le prove finora acquisite vengano “inquinate”. Il sostituto procuratore fa riferimento «alla condotta posta in essere da Ferdinando Tomaselli e Francesco Leone». In particolare, «alla luce del modus operandi del Tomaselli, al quale viene contestato il versamento o la promessa di somme di denaro o altre utilità, è altamente probabile che costui avvicini nuovamente le suindicate persone offrendo loro denaro affinché esse o non depongano in dibattimento o ritrattino le loro dichiarazioni deponendo così il falso».

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