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Le luminarie cosentine dimenticano il congiuntivo

COSENZA Cosa ci sarà nel grande sacco dei regali che Babbo Natale porterà quest’anno a palazzo dei Bruzi? Tra le altre cose probabilmente una grammatica italiana. Che sarebbe stata già utile per ev…

Pubblicato il: 16/12/2012 – 17:43
Le luminarie cosentine dimenticano il congiuntivo

COSENZA Cosa ci sarà nel grande sacco dei regali che Babbo Natale porterà quest’anno a palazzo dei Bruzi? Tra le altre cose probabilmente una grammatica italiana. Che sarebbe stata già utile per evitare il brutto frontale con il congiuntivo che sta alla fine della celebre frase di Raoul Follereau, appesa a mò di luminaria a una delle estremità del salotto buono di Cosenza. Perché la passione che il sindaco Mario Occhiuto ha abbondantemente celebrato per le luci natalizie, quest’anno si è arricchita di una vena etico-motivazionale. Così su corso Mazzini sono comparse delle frasi composte da lucine, tese da un palazzo all’altro. Una di esse propone la celebre affermazione del filantropo francese che invita a dare un senso alla propria esistenza. La frase esatta ammonisce che “la più grande disgrazia che vi possa capitare è quella di non essere utili a nessuno, e che la vostra vita non serva a niente”, e però l’ammonimento presentato ai cosentini in forma di luce natalizia sbaglia e si conclude con un “non serve a niente”. Classico scivolone grammaticale che trasforma un congiuntivo coniugandolo al presente. La frase luminosa resta lì appesa parecchio, prima che qualcuno nelle sale del Comune se ne accorga, comunque abbastanza da consentire ai feroci cosentini di fotografare e postare la frase sgrammaticata su Facebook, alimentando una satira natalizia che avrà un nuovo spunto. Ovviamente da Palazzo dei Bruzi si corre ai ripari, e non potendo cambiare la grammatica, si cambia la scritta luminosa, correggendo l’errore. Adesso i cosentini che sul corso principale alzassero gli occhi al cielo, vedrebbero la frase corretta.
Ma in tema di luci natalizie le novità sono anche altre. I celebri cerchi sono senza clamore migrati verso via Popilia e là dove facevano bella mostra lo scorso anno, adesso è comparsa una sorta di grande rete luccicante. E l’ironia è esplosa, immaginando che quella rete, posta sopra piazza Fera-Bilotti, possa tornare utile nel caso i Maya avessero ragione circa la fine del mondo. Se dal cielo dovessero piovere meteoriti, la rete luminosa li farebbe rimbalzare, salvando così la piazza e con essa anche il più grande appalto della città. Tuttavia i Maya assai probabilmente saranno smentiti, e anche quest’anno arriverà il Natale. Una occasione per essere più buoni, magari anche con la lingua italiana.

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