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ELEZIONI 2013 | L`analisi impietosa dei vendoliani: «La Calabria si riconsegna al centrodestra»

LAMEZIA TERME Andrea Di Martino e Ida Dominijanni lo ammettono senza troppi giri di parole: «Con il voto di domenica e lunedì, la Calabria si riconsegna, in termini di cifre assolute, al centrodestra…

Pubblicato il: 27/02/2013 – 11:33
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ELEZIONI 2013 | L`analisi impietosa dei vendoliani: «La Calabria si riconsegna al centrodestra»

LAMEZIA TERME Andrea Di Martino e Ida Dominijanni lo ammettono senza troppi giri di parole: «Con il voto di domenica e lunedì, la Calabria si riconsegna, in termini di cifre assolute, al centrodestra. Sia pure temperato da uno scarto di poche migliaia di voti fra le due coalizioni e da un netto calo di consensi al Pdl, l`esito politico è nei fatti la stabilizzazione di un governo regionale inadeguato e corrotto, nonostante la disaffezione manifesta di una parte rilevante dello stesso elettorato di centrodestra che solo due anni e mezzo fa aveva portato in trionfo Scopelliti alla guida della Calabria. A ciò si aggiunge la scomparsa e l’irrilevanza delle forze centriste che in questa regione sono interne alla maggioranza di governo. Un vero e proprio paradosso». Entrambi si mordono le mani per un`elezione sfumata proprio al fotofinish. Il coordinatore regionale dei vendoliani e la giornalista che era candidata al primo posto al Senato sottolineano che «è evidente che in Calabria come altrove, il malcontento, la delusione e la rivolta nei confronti di una politica incapace di dare risposte alla crisi e agli storici problemi dell`estremo Sud ha trovato un`espressione dirompente nel Movimento 5 Stelle, che nella nostra regione si attesta fra il 22 (al Senato) e il 25 % (alla Camera), in consonanza con i dati nazionali. C`è da chiedersi tuttavia se la coalizione di centrosinistra abbia fatto davvero tutto il possibile per intercettare e interpretare la domanda di cambiamento».
Nelle parole di Di Martino e Dominjanni affiora un po` di malcontento per come è stata gestista la campagna elettorale pur rilevando la discreta perfomance di Sel: «Con il risultato del 4,2% – una percentuale superiore di un punto rispetto a quella nazionale e che a Catanzaro e Cosenza diventa del 5,5 e in molti piccoli centri si alza fino al 17% – Sel raccoglie i frutti di una campagna elettorale intensa, forte di un lavoro di squadra e del coinvolgimento della sinistra diffusa e delle migliori risorse intellettuali della regione, basata sull`ascolto delle istanze dei territori e sul rapporto con le pratiche sociali e culturali di trasformazione che quotidianamente tessono il legame sociale lacerato dalla cattiva politica. Abbiamo così usato la scadenza elettorale per mobilitare i soggetti reali del cambiamento e sperimentare sul campo la costruzione di una politica di trasformazione. Peccato che la stessa determinazione non abbia permeato tutta la coalizione di centrosinistra, in Calabria come altrove troppo sicura di un risultato scontato che tale evidentemente non era. Per una manciata di voti si è così consentita la vittoria al Senato del centrodestra calabrese, un risultato inferiore alle possibilità e agli obiettivi del centrosinistra, che impone alla coalizione una virata rapida e coraggiosa nella direzione del cambiamento». Le colpe di una simile situazione vanno ricercate pure nell`attuale legge elettorale che «se al Senato ci impedisce di conquistare un seggio in base al dispositivo di assegnazione del premio di maggioranza su base regionale, alla Camera ce ne fa conquistare, con 40.000 voti, soltanto uno in base al dispositivo di conteggio dei resti su base nazionale. A Ferdinando Aiello, che rappresenterà Sel calabrese a Montecitorio, vanno i nostri auguri di buon lavoro. A tutti i candidati e le candidate, agli iscritti, agli elettori e a tutti quanti e quante ci hanno dato fiducia va un ringraziamento vero per  l`impegno e la passione profusi in questi mesi di lavoro collettivo che non andrà perduto. Il viaggio è appena cominciato».

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