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Furti di bagagli negli aeroporti, 29 arresti

LAMEZIA TERME È in corso da stamattina un`operazione della polizia di Stato che ha portato all`arresto dei responsabili di decine di furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. Le misure caute…

Pubblicato il: 03/05/2013 – 8:07
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Furti di bagagli negli aeroporti, 29 arresti

LAMEZIA TERME È in corso da stamattina un`operazione della polizia di Stato che ha portato all`arresto dei responsabili di decine di furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. Le misure cautelari in esecuzione sono 86 e riguardano altrettanti dipendenti di diversi aeroporti nazionali. Le indagini condotte dall`ufficio di polizia di frontiera aerea di Lamezia Terme hanno riguardato oltre 100 episodi di furto, tentato furto e danneggiamento. Le indagini sono state condotte sotto le direttive della Procura della Repubblica di Lamezia Terme e sono durate oltre un anno. L`operazione, denominata “Stive pulite“, vede impegnati circa 400 uomini della Polizia di Stato dei diversi uffici di frontiera aerea interessati all`esecuzione delle misure cautelari. In particolare gli episodi criminosi accertati sono avvenuti negli aeroporti di Lamezia Terme (6 persone identificate), Bari (13 persone), Bologna (3 persone), Milano Linate (5 persone), Napoli (5 persone), Palermo (1 persona), Roma Fiumicino (49 persone) e Verona (4 persone).

I PARTICOLARI DELL`OPERAZIONE Sono 29 le persone arrestate nell`ambito dell`operazione condotta dall`ufficio polizia di frontiera di Lamezia Terme, diretto dal vicequestore aggiunto Ferruccio Martucci, che ha portato all`identificazione dei responsabili di decine di furti nei bagagli dei passeggeri in otto aeroporti italiani. Oltre agli arresti, sono stati eseguiti 57 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Le persone nei confronti delle quali sono state eseguite le misure cautelari sonooperatori aeroportuali. Tutti gli arrestati sono stati posti ai domiciliari. I furti, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, avvenivano a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico dei bagagli. Gli aeroporti in cui sono stati compiuti i furti sono quelli di Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona. Nel corso delle indagini sono state effettuate per la prima volta attività di intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili grazie alle quali è stato possibile identificare i responsabili dei furti. Alle persone coinvolte nell`operazione vengono contestati i reati di furto, tentato furto e danneggiamento. Quest`ultimo reato deriva dal fatto che i bagagli che i ladri non riuscivano ad aprire venivano danneggiati per ripicca. La compagnia, a quanto si è appreso, ha collaborato con gli inquirenti.

GLI OGGETTI SOTTRATTI Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i ladri si dedicavano prevalentemente ad aprire le cerniere delle valigie e dei trolley durante le operazioni di carico e scarico operando inosservati all’interno delle stive degli aeromobili al fine di controllarne il contenuto e sottrarne oggetti ritenuti di interesse. A finire nel mirino tra l`altro: macchine fotografiche digitali, alcune di ingente valore economico, Ipod, apparecchi elettronici vari, monili d’oro, capi di abbigliamento. «Il ricavato della ricettazione degli oggetti sottratti – fanno sapere gli investigatori – veniva spartito equamente tra i sodali che operavano in concorso, ognuno con un compito specifico».

LA TECNOLOGIA UTILIZZATA Telecamere a bordo di aerei per identificare i responsabili dei furti nei bagagli nella fase di carico e scarico dalle stive: le hanno usate, per la prima volta in un`inchiesta del genere, gli investigatori della polizia di frontiera aerea che stamani hanno notificato 29 ordinanze di custodia agli arresti domiciliari e 57 obblighi di firma per un centinaio di episodi di furti, tentati furti e danneggiamenti. Grazie alla collaborazione con l`Alitalia, hanno spiegato gli investigatori, a bordo degli aerei sono state installate alcune telecamere particolari a zero emissioni in maniera tale da non rischiare interferenze con la strumentazione di bordo dei velivoli e non mettere in pregiudizio la sicurezza del volo. «Non essendo stato mai effettuato in precedenza un analogo servizio – hanno fatto sapere gli inquirenti –, si è reso necessario costituire un gruppo di lavoro, coordinato dall’ufficio di Frontiera Aerea di Lamezia Terme, composto da ingegneri qualificati della ditta incaricata e dell’avionica e della manutenzione del vettore Cai-Alitalia, che dopo circa otto mesi di lavoro di progettazione, analisi dei rischi e sperimentazione, è riuscito a realizzare per la prima un apparato idoneo per le esigenze specifiche del servizio in argomento, privo di qualsiasi emissioni, in modo da poter superare le problematiche tecniche sopra evidenziate. Detto apparato è stato installato all’interno delle stive di 2 aeromobili, MD-80, che durante il periodo di osservazione hanno operato su oltre 25 scali nazionali». Ebbene, dopo cinque mesi di attività tecnica, dall’esame e dalla visione da parte del personale operante di ben 8.841 filmati per circa 2.200 ore di riprese la polizia è riuscita a identificare i responsabili dei furti.

L`OPERAZIONE A FIUMICINO Sempre nell`ambito della stessa operazione 49 misure cautelari sono state emesse nei confronti di altrettanti dipendenti dell`Alitalia-Cai a Fiumicino, coinvolti nell`inchiesta sui furti nei bagagli dei passeggeri. Di questi, 19 addetti alle operazioni di handling sono agli arresti domiciliari, mentre ad altri 30 operai è stato notificato l`obbligo di firma. «Le misure cautelari – viene spiegato – sono state predisposte al fine di evitare la reiterazione dei reati contestati, ovvero i delitti di tentato furto e furto consumato aggravati, nonché di danneggiamento, commessi in danno degli ignari clienti della compagnia di bandiera». Gli autori dei furti rischiano pene fino a 6 anni di reclusione, oltre che la perdita del posto di lavoro. L`operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e diretta dal direttore della V zona di polizia di frontiera, Antonio Del Greco, ha visto impegnati numerosi agenti di polizia, che hanno dato esecuzione ai provvedimentirestrittivi disposti dall`autorità giudiziaria. L`attività di indagine, effettuata in stretta sinergia con gli investigatori della polizia di frontiera di Lamezia Terme, oltre che agli arresti eseguiti nella Capitale, ha permesso di assicurare alla giustizia altri 37 dipendenti infedeli di altre società di handling di cui si avvale Alitalia in altri scali per analoghi reati commessi in diversi aeroporti nazionali. Per il buon esito dell`attività investigativa – viene sottolineato dalla Polizia di Frontiera – «determinante è stato il ruolo della direzione Sicurezza di Alitalia Cai, che ha collaborato fattivamente con gli inquirenti mettendosi costantemente a disposizione della polizia giudiziaria nelle fasi più delicate dell`indagine».

LA POSIZIONE DI ALITALIA «La direzione Sicurezza di Alitalia, nel corso del 2012, ha attivamente collaborato con la Polizia di frontiera di Fiumicino e di Lamezia Terme nello studio, nello sviluppo e nella conduzione di una articolata attività investigativa avente come obiettivo l`individuazione dei responsabili di numerosi furti che, in forma sempre più invasiva, si sono registrati sui bagagli dei passeggeri Alitalia». Lo afferma la stessa Compagnia in relazione all`operazione condotta stamani che ha portato, tra l`altro, all`arresto di 19 dipendenti Alitalia di Fiumicino per furti nei bagagli dei passeggeri. «Inizialmente – sostiene Alitalia – la tratta Roma Fiumicino- Lamezia Terme era risultata la più colpita da questo fenomeno che successivamente si è esteso anche ad altri scali nazionali che, seppur in forma minore, sono stati interessati dalla stessa problematica. Il proficuo scambio, tra Alitalia e la Polizia di frontiera, delle reciproche conoscenze, competenze ed esperienze professionali, unito alla fattiva collaborazione della Compagnia, hanno consentito di raggiungere un importante risultato, permettendo alla magistratura inquirente, che h acoordinato tutte le fasi dell`indagine, di emettere gli odierni provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti colpevoli». «Alitalia, quale parte lesa d a questi avvenimenti – concludel a compagnia – continuerà a garantire la totale collaborazione alle forze di polizia e all`autorità giudiziaria».

CONDACONS: I PASSEGERI VENGANO RISARCITI «È vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti». È quanto sostiene il Codacons in merito all`inchiesta condotta dalla polizia di frontiera che ha portato a decine di arresti per furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. «È dall`agosto 2002, infatti – prosegue la nota – dopo i furti verificatesi a Malpensa, che il Codacons ha chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà. Il Codacons ricorda che i passeggeri in questi casi hanno diritto non solo al rimborso dei danni patrimoniali subiti, ma anche ad un risarcimento per i danni non patrimoniali. Nel caso non fossero già stati a suo tempo risarciti dalle compagnie aeree, potranno decidere di rivalersi costituendosi parte civile nell`eventuale procedimento penale».   «Anche i datori di lavoro di queste persone arrestate – conclude il Codacons – sono responsabili, ai sensi dell`art. 2049 del codice civile, per i danni arrecati dal fatto illecito commessi dai lavoratori nell`esercizio delle incombenza a cui sono adibiti». (0090)

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