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Quanti sono gli "incompatibili" della sanità?

LAMEZIA TERME Quei maledetti requisiti. Pochi, insufficienti o per niente compatibili con gli incarichi di riferimento. Un`anomalia che potrebbe riguardare da vicino gran parte dei dirigenti che at…

Pubblicato il: 11/06/2013 – 19:16
Quanti sono gli "incompatibili" della sanità?

LAMEZIA TERME Quei maledetti requisiti. Pochi, insufficienti o per niente compatibili con gli incarichi di riferimento. Un`anomalia che potrebbe riguardare da vicino gran parte dei dirigenti che attualmente occupano i piani alti della sanità calabrese. Quali? Solo per citarne alcuni, Rosanna Squillacioti e Carmelo Bellinvia, a Reggio; Elga Rizzo e Alfonso Ciacci, a Catanzaro; Luigi Palumbo e Marco Aloise, a Cosenza. Tutti manager la cui posizione, a vario titolo, potrebbe essere incompatibile con il ruolo rivestito. È questo il dubbio avanzato dai consiglieri regionali del Pd Demetrio Naccari Carlizzi e Mario Maiolo, che hanno presentato una circostanziata interrogazione alla giunta per conoscere i curricula dei manager che operano nelle Aziende della regione. La nuova interrogazione segue quella – rimasta ancora senza risposta – presentata da Naccari lo scorso 5 aprile. Quell`atto adesso si arricchisce di altri particolari e pone nuovi dubbi circa i requisiti di dirigenti che sovrintendono un settore in crisi, per di più sottoposto a Piano di rientro dal debito.
Nell`interrogazione, Naccari e Maiolo ricordano come con la «deliberazione della giunta regionale numero 117 del 2011 è stato approvato l`avviso pubblico per manifestazione d`interesse per la costituzione di una lista permanente ad aggiornamento periodico ai fini dell`acquisizione della disponibilità alla nomina a direttore generale delle Aziende sanitarie provinciali ed aziende ospedaliere della Regione Calabria». Bando a cui si devono aggiungere l`approvazione della la lista «degli aspiranti alla nomina di direttore generale delle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere» e «lo schema di contratto di lavoro tra la Regione Calabria e i direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere». Le norme in questione prevedono apposite dichiarazioni «di inesistenza delle condizioni ostative e di incompatibilità previste dal vigente ordinamento nazionale e regionale», spiegano i consiglieri pd, che ricordano come sia «precipua responsabilità dell`amministrazione conferente effettuare le verifiche di tutte le dichiarazioni rese in sede di nomina, nonché richiedere il deposito, in originale o in forma di dichiarazione sostitutiva di certificazione della relativa documentazione comprovante il possesso dei requisiti».
Tutto in regola? Spetterà al governatore e commissario ad acta Peppe Scopelliti fornire una risposta e chiarire le posizioni dei dirigenti. La lista dei presunti incompatibili è lunga e riguarda i manager di tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere della regione. Il direttore generale Carmelo Bellinvia, il direttore sanitario Enzo Sidari e il direttore amministrativo Concettina Siciliano, per il “Riuniti” di Reggio; Rosanna Squillacioti, Vincenzo Scali e Franco Sarica per l`Asp dello Stretto; il dg Elga Rizzo e il ds Alfonso Ciacci per l`Ao di Catanzaro; Luigi Palumbo, Flavio Cedolia (ex direttore amministrativo) e Marco Aloise per l`Azienda ospedaliera di Cosenza. Per quanto riguarda la Fondazione Campanella, Naccari e Maiolo chiedono inoltre se siano state effettuate «le verifiche di legge sulle nomine conferite» a Sinibaldo Esposito in relazione alla «legittimità del provvedimento di aspettativa concesso». I due consiglieri piddini vogliono insomma capire se chi regge i fili della sanità calabrese abbia o meno le competenze e i requisiti necessari per farlo.
Non solo. I democrat interrogano il governatore Scopelliti per sapere «se tali requisiti richiesti siano stati dichiarati dai destinatari degli incarichi nei curricula allegati agli stessi provvedimenti di incarico» e se siano state disposte le verifiche sul rispetto degli obblighi previsti dalle norme di riferimento. Nel caso in cui le riserve avanzate dovessero trovare riscontri concreti, Naccari e Maiolo sono pronti a chiedere «l’immediata revoca in autotutela dei decreti e atti di nomina». (0040)

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