I numeri sono da vera e propria catastrofe. Il ciclone recessivo sembra aver colpito in pieno – e affondato – il mercato delle seconde case della nostra regione che non riesce non solo ad invertire il pessimo dato dello scorso anno, ma addirittura ne peggiora i risultati. Sia sul fronte degli affitti che su quello delle compravendite, infatti, registra un calo repentino. Una situazione drammatica che non sembra avere soluzione. Almeno nel breve periodo. Visto che le aspettative di ripresa economica della nostra regione sono tutt`altro che rosee e che il comparto dell`edilizia risulta il settore più fortemente compromesso. A ciò si somma la fortissima erosione del potere d`acquisto in generale degli italiani – e in peius dei calabresi – a cui fa da contraltare il segno negativo dei dati turistici e dei relativi consumi della nostra regione. Una miscela, dunque, esplosiva che rischia di polverizzare le rendite legate al settore immobiliare turistico.
I NUMERI DELLA DEBACLE
Per comprendere esattamente la dimensione della catastrofe che ha colpito il comparto occorre passare in rassegna i dati delle principali agenzie immobiliari calabresi che registrano numeri da incubo. In particolare la Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali (Fiaip) calabrese, riporta una flessione che ha raggiunto punte dell`80 per cento in meno di unità vendute rispetto al 2012 e del -70% nel settore delle locazioni. In media, secondo la Fiaip, le flessioni sono state nell`ordine di circa 57 punti percentuali in meno sul livello di occupazione degli immobili. Stesso andamento ha registrato il mercato delle compravendite con un picco negativo, appunto, dell`80 per cento nel Reggino.
Scendendo nel dettaglio dei dati – forniti dalla Federazione che raggruppa 120 agenzie del settore sparse nella regione – emerge che il colpo più duro sul fronte delle compravendite delle seconde case lo ha accusato l`area dello Jonio Reggino. Lungo quella costa la flessione rispetto allo scorso anno è stata pari all`ottanta per cento. Ma anche sull`altro versante provinciale il calo è stato consistente: -65 per cento. Sessanta punti percentuali in meno li hanno registrati sia il Tirreno catanzarese sia l`intera fascia Jonica che del Cosentino e del Crotonese. Meglio, si fa per dire, su questo versante calabrese il Catanzarese che assieme al Tirreno cosentino registra la metà di vendite in meno rispetto al 2012. Una diminuzione più contenuta, infine, l`area del Tirreno Vibonese dove, probabilmente per la presenza delle località più conosciute nel mondo del turismo nostrano, le perdite sono state nell`ordine di trenta punti percentuali.
Anche per il centro studi di Tecnocasa le ricadute della crisi economica hanno duramente colpito il mattone calabrese, soprattutto delle seconde case. Dai dati dell`osservatorio immobiliare della rete di agenzie, leader nel mercato del settore, emerge che in Calabria nell`ultimo anno si sarebbe sarebbero perso mediamente il 40% delle compravendite. Questo nonostante la flessione consistente dei prezzi degli immobili che in un anno hanno registrato un calo medio stimabile tra il 15 e il 20 per cento. Sul banco degli imputati, oltre la crisi economica in atto, le banche sempre più restie a concedere mutui a tassi incentivati per l`acquisto delle seconde case. Ancor più devastante, inoltre, è stato l`effetto della tassazione che proprio in questo segmento ha raggiunto – soprattutto con l`Imu – livelli elevatissimi. Concause che hanno scoraggiato non solo i potenziali clienti ad acquistare ma hanno riversato sul mercato un`ingente numero di abitazioni.
E se il mercato delle compravendite è in caduta libera, il settore risente anche della pesante flessione delle locazioni. In cima alla classifica del crollo degli affitti ci sono il Tirreno catanzarese e lo Jonio cosentino, nonché entrambe le coste della provincia reggina. In queste zone, secondo i dati Fiap, si sono registrati, in questo scorcio d`estate e sulle prenotazioni delle settimane prossime, flessioni pari al 70 per cento rispetto al 2012. Mentre il Tirreno cosentino e lo Jonio crotonese e catanzarese hanno visto erodersi della metà il numero degli immobili locati. Infine la fascia costiera Vibonese che ha perso un quarto del volume di fitti dello scorso anno. Dati confermati, anche se in maniera più contenuta, da Tecnocasa che segnala una flessione media del settore immobiliare calabrese nell`ordine di 40 punti percentuali contro il 56 per cento della Fiaip.
LA VOCE DEGLI OPERATORI
«Stiamo vivendo una situazione drammatica frutto della miopia politica dimostrata negli anni dai nostri amministratori che non avendo attrezzato la Calabria per competere sul mercato turistico globale risente più di altri territori gli effetti dirompenti della crisi economica». Va dritto al punto Fabio Carone, titolare dell`omonima agenzia immobiliare nonché responsabile regionale della Fiaip, settore turistico. L`operatore spiega che «nelle fasi recessive come quella che stiamo vivendo regge il passo solo chi riesce ad offrire ottimi servizi. Invece, nella nostra regione, se si esclude qualche isola felice, si è fatto di tutto per peggiorali». Il riferimento è alla «riduzione dei voli, dei trasferimenti da e per l`aeroporto di Lamezia e della qualità dei collegamenti stradali. Molte arterie – denuncia – sono abbandonate a se stesse. E se non ci fosse la buona volontà di qualche imprenditore che direttamente si occupa della pulizia delle strade la situazione sarebbe peggiore». La speranza per il futuro per l`esponente della Fiaip si chiama «nuovi mercati. L`unicità che nonostante tutto continuano ad avere alcune località turistiche calabresi stanno attirando flussi dalla Russia e dalla Repubblica Ceca. Certo non riescono ancora a sopperire alla flessione del mercato interno e da quello che proveniva dall`Inghilterra e dalla Germania. Ma fanno ben sperare». E maggiore attenzione verso il settore turistico calabrese sollecita anche Vitaliano Mongiardo, responsabile del gruppo Tecnocasa Calabria. «Occorre – dice – incrementare gli investimenti per creare servizi turistici. Ma anche per attrarre risorse dall`estero». Anche se le responsabilità maggiori Mongiardo le attribuisce ad una politica economica che ha fortemente penalizzato il mercato. «Gli ultimi provvedimenti fiscali – sostiene – hanno colpito direttamente i possessori di seconde case. Dimostrando che, secondo la politica, questi sono beni di lusso, mentre per lo più sono il frutto di risparmi accumulati magari in un`intera vita».
(Il servizio è stato pubblicato sul numero 109 del Corriere della Calabria uscito il 25 luglio 2013)
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