Dall`8 settembre soppressi altri 14 treni locali
Mobilità, sindacati sul piede di guerra davanti all`ennesimo annuncio di treni soppressi. «Nel mese di luglio abbiamo assistito alla pantomima fra Regione Calabria e Trenitalia sui tagli dei treni re…

Mobilità, sindacati sul piede di guerra davanti all`ennesimo annuncio di treni soppressi. «Nel mese di luglio abbiamo assistito alla pantomima fra Regione Calabria e Trenitalia sui tagli dei treni regionali che avevamo per tempo denunciato. Oggi si fanno altre soppressioni definitive sui treni regionali calabresi. Nel silenzio più assoluto, infatti, Regione e Trenitalia, dal prossimo 8 settembre, continuano la spoliazione di una indispensabile prestazione pubblica in una regione che ha subito tagli indiscriminati e incompatibili con sufficienti e accettabili livelli di servizio»: lo scrive Nino Costantino, segretario generale Filt-Cgil Calabria, fornendo l`elenco dettagliato dei 14 treni definitivamente soppressi dal prossimo 8 settembre (vedi allegato).
Secondo Costantino «c’è da rimanere sbigottiti» perché «quest’ulteriore taglio evidenzia ormai, oltre alle responsabilità nazionali e storiche del Gruppo Fs sull’abbandono della Calabria, anche e soprattutto una sempre più chiara responsabilità della giunta regionale che, da una parte, assiste passivamente ad una operazione di depauperamento della Calabria nel sistema infrastrutturale –dai porti agli interporti, dal sistema viario a quello ferroviario al sistema aeroportuale–, dall’altra esprime una inadeguata capacità ad incidere nelle scelte programmatiche dei fondi europei che vedono soprattutto la Calabria tagliata fuori dai percorsi transazionali. Del resto – chiosa il sindacalista –, le competenti autorità europee hanno già, nei mesi scorsi, certificato lo stato e la qualità della spesa in Calabria sulla programmazione 2007-2013».
Costantino ricorda poi che «nei giorni scorsi il consigliere regionale Orsomarso ha polemizzato con la Cgil facendo riferimento alla vertenza Ferrovie della Calabria. Vorrei solo e sommessamente ricordare che quella vertenza si è conclusa sulla posizione del sindacato regionale che aveva posto, inizialmente da solo, la contrarietà allo spacchettamento dell’azienda. Del resto, è facile verificare anche i sacrifici dei lavoratori per favorire tale soluzione con un taglio dei salari di secondo livello accettato da un referendum a grandissima maggioranza. Il problema, quindi, ma solo per adesso, non è la soluzione di Ferrovie della Calabria, ma una insufficiente azione di difesa e di rilancio del sistema della mobilità calabrese. E qui, mi sembra ovvio, c’è una responsabilità della Regione».
ITRI (UIL): TRA DISAGI E MATERIALI OBSOLETI
NEGATO IL DIRITTO ALLA MOBILITÀ
«Un diritto fondamentale per conclamate certificate scelte fallimentari del Gruppo Fs in Calabria in questi ultimi anni, dal marzo 2010 è stato messo in discussione e completamente abbandonato»: lo scrive in una nota il reggino Giovanni Itri, della segreteria regionale Uil Trasporti, definendo «il trasporto un patrimonio pubblico importante» eppure in perenne affanno. «Il disagio sociale – prosegue Itri – è ormai arrivato al culmine, con servizi sempre più precari o collassati, causa del materiale vecchio che spesso si guasta», motivo per cui «il cittadino continua ad essere vittima di pesanti soppressioni e riduzioni di servizi con l’effetto di ripercuotersi su maggiori disagi e disservizi oramai scesi sotto i livelli di guardia. Ma ancora di più è vergognoso e intollerabile che a distanza della soppressione dei quattro treni regionali, il 14 luglio 2013, la direzione Regionale Calabria da domenica 8 settembre 2013, attuerà un piano di riduzione della circolazione con la soppressione di circa 10 treni locali sulle relazioni linea tirrenica Sapri-Reggio Calabria e sulla linea Catanzaro-Lamezia)». Il sindacalista della Uil nota che «la riduzione di circolazione è di circa il 5% rispetto a quella programmata con il cambio orario di giugno 2013».
«Di fronte ad inaccettabili violazioni del diritto alla mobilità di migliaia di cittadini e provvedimenti così nefasti come il taglio dei treni che in prospettiva si abbatterà sulle prospettive occupazionali, negando al territorio calabrese servizi efficienti e moderni», la Uil Trasporti chiede all’assessore al ramo e, per il suo tramite, al governatore, «di adoperarsi da subito a reperire le risorse necessarie per assicurare gli attuali servizi ferroviari, mandando un segnale di interessamento nei confronti di Trenitalia, di garantire i servizi di collegamento sulle medie e lunghe percorrenze, e collegamenti regionali ed interregionali con modelli di offerta commerciale finalizzati alla crescita e allo sviluppo, elevando gli standard dei sevizi offerti e mettendo fine al progressivo abbandono di consistente aree del territorio e alla soppressione di treni, chiusure di impianti e biglietterie». (0070)