LAMEZIA TERME Bisogna davvero essere inguaribili ottimisti per celebrare, con tanto di cerimonie ufficiali, la presunta “tenuta” dell`export calabrese. L`assessore all`Internazionalizzazione, Luigi Fedele, è convinto che quello attuato in regione sia «un grande lavoro che nasce dalla consapevolezza che solo allargando gli orizzonti al di fuori dall`Italia le nostre aziende potranno crescere e far crescere indirettamente anche l`economia della regione». Un piccolo panegirico in onore di risultati che, in realtà, nessuno è riuscito a registrare, negli ultimi anni. A parte, forse, la società Contesti di Rende – specializzata nel settore dell`analisi e della programmazione territoriale – che ha curato il rapporto “L`economia calabrese nello scenario globale”, presentato a Catanzaro dallo stesso Fedele.
Peccato però che l`Istat, fino a prova contraria il più importante istituto di statistica italiano, fotografi una situazione del tutto diversa. L`ultimo report, pubblicato lo scorso 11 settembre e relativo al II trimestre 2013, evidenzia un periodo nerissimo per le esportazioni, in flessione del 7,8% rispetto al periodo precedente. Una performance che colloca la Calabria al quartultimo posto tra le regioni che hanno dimostrato una maggiore solidità commerciale. Quanto ai Paesi di sbocco dell`export, nei primi sei mesi dell`anno Lombardia, Sicilia e Puglia sono le regioni che contribuiscono maggiormente alla diminuzione delle vendite verso gli Stati Ue, mentre le esportazioni di Liguria (-20,8%), Basilicata (-17,7%) e Calabria (-9,4%) «sono in sensibile diminuzione». Un dato negativo che “migliora”, anche se di poco, per i prodotti venduti nei Paesi “extra Ue”: -6,8%.
Il passato non fa eccezione e mostra un trend per niente incoraggiante. I dati, ancora una volta elaborati dall`Istat, li fornisce l`Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico. Nel 2011 l`export italiano ha raggiunto quota 365 miliardi, ma la Calabria – ultima della classifica – ha contribuito con soli 355 milioni, pari allo 0,097% del totale. È andata ancora peggio nel 2012, con il fatturato finale della regione che si è fermato a 313 milioni (0,1% della cifra complessiva nazionale). Meglio hanno fatto anche Abruzzo (1,9%), Basilicata (0,4%) e Molise (0,2%).
La flessione nei primi sei mesi del 2013 ridurrà quindi ulteriormente il numero di milioni incassati grazie alle esportazioni, che non sono altro che la certificazione dell`appeal del made in Italy all`estero. Ma la Calabria e i suoi prodotti, a tener buoni i dati Istat, anno dopo anno vedono diminuire il loro successo al di là dei confini nazionali.
Eppure Alfredo Fortunato, rappresentante della Contesti, sostiene che «negli ultimi tre anni c`è stato un guadagno di competitività abbastanza importante per la Calabria. Certo si tratta di volumi di export limitati, ma la tendenza ci dice che si sta facendo bene e questo è incoraggiante». Eppure l`assessore Fedele parla di «grande lavoro» e sottolinea come «l`intuizione del presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, che ha voluto un assessorato all`Internazionalizzazione, si è dimostrata in questo senso felice e lungimirante». Questione di prospettive. L`ottimismo, in fondo, ha il merito di distorcere un po` la realtà. (0040)
x
x