«Anche quest’anno consegniamo ai calabresi un lavoro utile e positivo, che dà credibilità a un’istituzione uscita male dagli ultimi anni». Con queste parole l’assessore regionale al Bilancio, Giacomo Mancini ha salutato l’approvazione del Bilancio regionale di previsione, in un contesto economico – ha sottolineato il presidente della commissione Bilancio, Candeloro Imbalzano –, che «è diverso dall’anno scorso e impone un atteggiamento virtuoso». Sarà, ma fra i numeri che i consiglieri regionali hanno messo a regime ci sono anche quelli relativi alle spese per il personale, che pesano per circa 30 milioni di euro sulle casse dell’Astronave, ma necessiteranno – stando alle somme stanziate negli anni passati – di un futuro aggiustamento di almeno altri 25 milioni, necessari per pagare da giugno in poi i propri dipendenti.
Circostanze che non sembrano aver indotto il Consiglio a valorizzare il personale interno, rivedendo contratti a progetto e consulenze. Eppure è una situazione che anche i diretti responsabili del Bilancio conoscono bene. Pure il loro direttore amministrativo è un lavoratore, o meglio una lavoratrice, a progetto, benedetta da un “incarico fiduciario” – recita il contratto a firma del dirigente Nicola Tassone – che non comporta obblighi specifici di orario o presenza, ma pesa per 55mila euro annui sulle casse della Regione. Quello che non si comprende dal curriculum che fa bella mostra di sé sul sito della Regione sono i criteri in base ai quali la direttrice amministrativa sia stata selezionata. O meglio riconfermata. Laureata al Dams, ma diplomata – specifica con orgoglio – anche in “danza jazz, classica e contemporanea”, Italia Caruso – fino al 2010, quando viene scelta per l’incarico di responsabile amministrativo – di numeri sembra non aver mai sentito parlare. Ex partecipante a Miss Italia – o meglio “finalista” come specifica nel curriculum – e Miss Teenager ’96. Per anni ha presentato trasmissioni su reti locali come “L’amico del Giaguaro”, “Una Domenica così”, “Mamma e Domenica” o non meglio definiti “eventi moda e spettacoli per ragazzi”, mentre tentava la fortuna come velina – si definisce “finalista del concorso Veline su Canale 5” – o nel mondo della pubblicità, che la vuole “attrice” nella “telepromozione delle caramelle Golia nello spazio pubblicitario del programma Verissimo”. In più ci sono un paio di esperienze come “conduttrice e animatrice di serate per radio Rtl 102.5” negli anni d’oro in cui la presenza dell’emittente radiofonica in Calabria veniva ampiamente sovvenzionata dalle istituzioni e un paio di mesi alla trasmissione televisiva “Pianeta Mare”, ma di numeri, bilanci e fatture neanche l’ombra. La vita della Caruso sembra cambiare nel 2010, quando l’ex aspirante velina viene folgorata sulla via di Damasco dall’impegno politico. In un’intervista rilasciata all’epoca, spiegava: «Mi ha contattato Scopelliti, sindaco di Reggio Calabria, attraverso un onorevole. Sono una donna del 2010. Non sono cresciuta a pane e politica. Non ho valori forti. Ma credo di poter fare tanto per la mia Calabria». Gli elettori non ci hanno creduto più di tanto, e la bionda aspirante soubrette è rimasta fuori dall’Astronave. Ma qualcuno deve aver pensato bene di farla entrare da una porta diversa. Dal 27 maggio 2010 – poco meno di due mesi dopo la sfortunata avventura politica – Italia Caruso entra in Regione come responsabile amministrativo. Qualcuno all’Astronave deve aver equivocato il senso dell’espressione “la bellezza dei numeri”. (0050)
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