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INSULA 2 | Nuove accuse alla Girasole, lei stessa scrisse il bando

Si aggrava la posizione dell`ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole ritenuta per anni icona dell`antimafia calabrese. La Guardia di finanza di Crotone ha notificato una nuova ordinanza d…

Pubblicato il: 01/03/2014 – 10:56
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INSULA 2 | Nuove accuse alla Girasole, lei stessa scrisse il bando

Si aggrava la posizione dell`ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole ritenuta per anni icona dell`antimafia calabrese. La Guardia di finanza di Crotone ha notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare all`ex primo cittadino e ad altre 5 persone. Il provvedimento rientra nell`inchiesta della Dda di Catanzaro sull`appalto per la raccolta dei finocchi sui terreni confiscati alla cosca di `ndrangheta degli Arena che aveva già portato la Girasole agli arresti domiciliari domiciliari con l`accusa di corruzione elettorale. I nuovi elementi raccolti dagli inquirenti hanno portato a contestare all`ex sindaco anche l`accusa di abuso e turbata gara d`appalto con l`aggravante di aver favorito la cosca. Gli altri cinque destinatari dell`ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari sono: Nicola Arena ed il figlio Massimo, già detenuti, accusati di abuso d`ufficio con l`aggravante di aver favorito la cosca. Disposti i domiciliari anche per Francesco Pugliese, già detenuto, e l`ex assessore comunale all`agricoltura di Isola Capo Rizzuto nella giunta Girasole, Domenico Battigaglia, entrambi accusati di abuso d`ufficio e turbativa della gara d`appalto insieme all`ex sindaco Carolina Girasole. Nuova ordinanza anche per l`imprenditore agricolo Antonio Demeco, ritenuto prestanome degli Arena, già detenuto ai domiciliari, accusato di abuso d`ufficio con l`aggravante di aver favorito la cosca.
Secondo quanto scrive il gip nella nuova ordinanza gli organi amministrativi e tecnici del Comune di Isola Capo Rizzuto avrebbero avuto un «ruolo determinante. Gli ultimi elementi di indagine dimostrano come questi ultimi fossero perfettamente al corrente dell`interesse degli Arena e abbiano agito nella piena consapevolezza di commettere macroscopiche violazioni di legge e di incorrere in gravissimi vizi di illegittimità». Le nuove investigazioni, disposte dal sostituto procuratore generale Salvatore Curcio, avrebbero dato sostanza all`ipotesi che fu proprio l`ex sindaco a intervenire direttamente per assicurare alla famiglia Arena non solo il «mantenimento del possesso dei terreni confiscati, ma anche la loro coltivazione a finocchio e la relativa raccolta del prodotto avvenuta nel 2010» a un prezzo definito «irrisorio» dalla Dda di Catanzaro, 500 euro a ettaro contro una valutazione di mercato che era di circa 12mila euro.
Secondo quanto ricostruito, il sindaco e l`assessore Battigaglia, avvenuta la consegna dei terreni confiscati al Comune, dopo aver inizialmente condiviso la scelta della frangizolatura (ossia la distruzione del raccolto), «improvvisamente assumevano la decisione di indire una gara pubblica finalizzata ad affidare in concessione al migliore offerente il servizio di raccolta e vendita dei finocchi piantumati». Grazie alle dichiarazioni degli esponenti dell`associazione Libera e del dirigente comunale Antonio Calabretta, gli inquirenti hanno potuto appurare che «direttamente e personalmente il sindaco e l`assessore elaboravano la bozza del bando utilizzando un personal computer presente nella sala giunta del Comune di Isola Capo Rizzuto. In particolare l`assessore Battigaglia e il sindaco Girasole stabilivano in modo del tutto autonomo e arbitrario, in macroscopica violazione di legge ed eccesso di potere, i prezzi base per ciascun lotto». Il bando, inoltre, sarebbe stato confezionato nel periodo che va dall`8 novembre al 5 dicembre 2010 quindi molto prima del 7 dicembre quando venne approvata la delibera in cui «apparentemente per la prima volta, la giunta esprimeva parere favorevole». Non vi sarebbe stato nessun coinvolgimento della Prefettutra di Crotone. Il funzionario Fabrizio Gallo ha spiegato che «ad aver comunicato all`ente di governo la necessità di indire la gara era stato proprio il sindaco Girasole il quale aveva rappresentato la “contrarietà dell`opinione pubblica” su decisioni che avrebbero comportato la distruzione del raccolto». Ad aggravare la posizione dei due amministratori ci sono poi le intercettazioni raccolte dalla Finanza che proverebbero come la Girasole e Battigaglia «si sono incontrati ripetutamente con esponenti della famiglia Arena per informarli pedissequamente delle determinazioni assunte e per permettere loro di porre in essere tutti quegli accorgimenti che avrebbero, in seguito, permesso di ottenere l`aggiudicazione della gara». Durissima la conclusione del gip sul ruolo avuto dall`ex sindaco e dall`assessore: «Condotte oggettivamente gravi e ripetute nel tempo in quanto frutto di conclamati e stabili rapporti in virtù dei quali gli stessi si sono determinati a porre in essere fatti allarmanti espressione di un vincolo di solidarietà e contiguità mafiosa manifestatamente del tutto incompatibile con le funzioni amministrative e di governo». (0080)

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