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Il misterioso incendio della barca di Gaetano

PAOLA (COSENZA) A Paola ci sono due indagini molto diverse, con un protagonista in comune e diversi elementi ancora da approfondire. Il protagonista è Nicola Gaetano, l’avvocato delle consulenze d’or…

Pubblicato il: 15/03/2014 – 6:39
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Il misterioso incendio della barca di Gaetano

PAOLA (COSENZA) A Paola ci sono due indagini molto diverse, con un protagonista in comune e diversi elementi ancora da approfondire. Il protagonista è Nicola Gaetano, l’avvocato delle consulenze d’oro dell’Asp di Cosenza. La Procura del centro tirrenico si occupa dei suoi rapporti con Andrea Gentile, figlio del senatore (e sottosegretario lampo ai Trasporti) Tonino. Ha ricevuto la delega ad indagare dagli uffici giudiziari di Cosenza: tra i due professionisti ci sarebbero fatturazioni per prestazioni che, ai militari della guardia di finanza, sono parse poco chiare. Il lavoro di verifica della magistratura paolana è appena iniziato e riguarda anche un terzo legale, Alessandro Ventura, pure lui in rapporti stretti con Gaetano. E pure lui molto noto sul Tirreno cosentino: la sua famiglia gestisce una grossa azienda che si occupa di realizzazione e manutenzione di linee ferroviarie. L’inchiesta riguarda una parte residuale del caso Asp, ma l’attenzione sul caso è altissima e in città c’è pure una certa tensione: lo dimostra l’aggressione al cronista del Quotidiano della Calabria Paolo Orofino. Sullo sfondo dell’affaire da centinaia di migliaia di euro che è rimbalzato sulle cronache nazionali c’è un’altra storia. Meno nota ma non meno inquietante.
Sono le 21.30 del 3 gennaio 2013 e, nel porto di Cetraro, vanno a fuoco due imbarcazioni, di proprietà di due professionisti della zona: uno è un farmacista di Fuscaldo, Carlo Licursi, l’altro è proprio l’avvocato Nicola Gaetano. Gli inquirenti si mettono subito al lavoro e arrivano presto a un risultato importante: individuano, grazie alle riprese delle telecamere a circuito chiuso, un uomo che si trova nei pressi delle due imbarcazioni subito prima che divampino le fiamme e se ne allontana poco dopo. L’uomo è un 58enne che viene presto denunciato – ed è attualmente sotto processo – e, secondo quanto risulta agli inquirenti, in passato avrebbe lavorato proprio per il legale paolano, che è parte lesa nel procedimento. Le immagini sono chiare: questa persona si avvicina a una delle due imbarcazioni (che, insieme, valgono circa 600mila euro) e ha in mano una sigaretta. Dopo un po’, si allontana dal rogo. Ciò che, invece, non è chiaro è quale delle due barche abbia preso fuoco per prima. Un particolare non di poco conto, che neppure una perizia commissionata alla Capitaneria di porto di Messina è riuscita a sciogliere. Né i due proprietari hanno fornito elementi utili alle indagini. C`è l`incendio di due barche, c`è un processo in corso, ma manca un movente. Resta, però, un’inquietante ombra sulle faccende che legano la borghesia del Tirreno cosentino agli affari dell’Asp di Cosenza. (0020)

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