Tre condanne per le estorsioni sui cantieri della statale Jonica
REGGIO CALABRIA Nonostante una parziale riduzione delle pene rispetto alle richieste di condanna, dal Tribunale di Reggio Calabria arriva una sostanziale conferma dell’impianto accusatorio sostenuto…

REGGIO CALABRIA Nonostante una parziale riduzione delle pene rispetto alle richieste di condanna, dal Tribunale di Reggio Calabria arriva una sostanziale conferma dell’impianto accusatorio sostenuto dal pm Stefano Musolino nel processo “Affari di famiglia”, scaturito dall’indagine che ha fatto luce sulle estorsioni imposte nei cantieri della statale 106. All’esito di una camera di consiglio durata circa quattro ore, il collegio ha infatti inflitto 8 anni di carcere a Luigi Musolino, 5 a Salvatore Minniti e 2 anni e 8 mesi a Domenico Musolino.
Per l’accusa e oggi anche per i giudici, i tre – considerati vicini alle cosche Ficara-Latella, attiva nella zona di Pellaro, e Iamonte, “padrona” di Melito Porto Salvo – avrebbero imposto alla ditta catanese Cogip spa il pagamento dell’ormai nota “tassa di sicurezza”, il dazio pari al 4% del valore dell’appalto che i clan pretendono da chi apra un cantiere nella “loro” zona. E quando, sul medesimo fazzoletto di territorio, ci sono più clan a dettare legge, i proventi delle estorsioni si condividono. Un meccanismo rodato, figlio degli accordi forgiati nel tempo, su mille e affari e altrettanti cantieri, che proprio uno degli imputati si preoccupa di spiegare – intercettato – allo sbigottito capocantiere della ditta: «Allora, dal chilometro 6-700, fino al chilometro di Pellaro, quella è zona mia dal semaforo di Pellaro fino al chilometro 22, la competenza è metà alla mia famiglia, metà ad altri; dal chilometro 22 fino al 31, il territorio è delle persone che avete già incontrato, e che adesso visitiamo».
Quello che probabilmente i clan non avevano previsto era la ribellione dell’imprenditore Mimmo Costanzo, titolare della Cogip, che ha deciso di denunciare i propri estorsori alla Dia di Catania, così come la piena collaborazione dei lavoratori con gli inquirenti. (0020)