COSENZA «È stata sottoscritta a Cosenza un’intesa tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil provinciali volta ad agevolare, anche per il 2014, l’accesso per i lavoratori ai benefici fiscali sulle componenti accessorie della retribuzione, corrisposte in relazione ad incrementi di produttività». Lo riferisce una nota di Confindustria Cosenza. «L’accordo, che segue l’intesa siglata a livello nazionale il 15 maggio scorso tra Confindustria ed i sindacati – prosegue la nota – prevede che, per il periodo d’imposta 2014, i lavoratori delle imprese associate a Confindustria Cosenza potranno beneficiare di una tassazione agevolata al 10 per cento, da applicare a tutte le voci retributive collegate ad “incrementi della produttività, qualità, redditività, innovazione ed efficienza organizzativa”. L’importo massimo detassabile per ciascun lavoratore è pari a 3mila euro ed è applicabile nei confronti dei lavoratori che abbiano percepito un reddito nell’anno 2013 inferiore a 40mila euro. L’ammontare di questa retribuzione non concorre a determinare il tetto dei 26mila euro annui ai fini del riconoscimento del bonus di 80 euro. Le aziende aderenti al sistema Confindustria, vista la firma dell’accordo territoriale, potranno applicare l’agevolazione semplicemente inoltrando un’istanza, anche a mezzo posta elettronica, alla stessa associazione degli industriali». L’accordo è stato siglato dal presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca, insieme al Responsabile delle relazioni industriali Pierpaolo Mottola, e dai segretari provinciali Umberto Calabrone (Cgil Cosenza), Angelo Sposato (Cgil comprensorio Sibari Pollino Tirreno), Antonio Russo e Gerardo Calabria (Cisl) ed Antonio De Gregorio (Uil), «che hanno così dato attuazione – prosegue la nota – all’accordo quadro, realizzando il presupposto per l’applicazione dei benefici fiscali, fattore di oggettivo interesse per lavoratori e datori di lavoro».
«Si tratta di una misura concreta – sottolinea il presidente Mazzuca – che restituisce potere d’acquisto ai lavoratori, senza alcun onere per le imprese. L’accordo va nella direzione di ridurre il cuneo fiscale per un Paese che continua a registrare un costo del lavoro tra i più alti d’Europa a fronte di retribuzioni medie più basse. Stimiamo che in busta paga si registrino aumenti che, seppur in piccola misura, contribuiscono a rimettere liquidità in tasca a lavoratori e imprese». (0030)
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