LAMEZIA TERME «Non è pensabile andare alle elezioni senza serie riflessioni che dovrebbero indurre i partiti a rinnovare, evitando di coinvolgere quanti portano una qualche responsabilità negli appuntamenti mancati. Tutto questo per avviare un lento processo di credibilità che la politica ha perso». Il Cdu prova a incidere sull’agenda politica calabrese ponendo l’accento sul ricambio della classe dirigente. Basta gestioni personali, dove «clientela e disinvoltura del potere sono stati i tratti predominanti» di una cultura politica. Il segretario nazionale Mario Tassone, durante un incontro con i dirigenti del Cdu vibonese, ha tracciato un quadro della situazione calabrese, senza dimenticare di illustrarne possibili vie di fuga. Per Tassone la Regione arriva alle elezioni regionali «senza progetti chiari» e con le forze politiche impegnate quasi esclusivamente nella definizione delle candidature. «Prevale di più lo scontro e non un indispensabile confronto sul fare per recuperare ritardi e innegabili guasti – ha detto l’ex parlamentare –. Siamo consapevoli che la scelta dei candidati è fondamentale, ma contestualmente bisogna accompagnarla con contenuti e motivazioni. Dopo i risultati negativi bisogna operare un profondo cambiamento che non è anagrafico, ma nel costume e nella cultura del governo».
Tassone ha poi invocato un sussulto di responsabilità delle forze politiche che «devono uscire fuori dal grigiore di una legislatura finita molto male», durante la quale «sia la maggioranza che la minoranza non si sono segnalate per slanci e per grandi sfide per lo sviluppo. Anche questa fase, dopo il balletto delle dimissioni del presidente, vede nella gestione regionale delle anomalie, con provvedimenti sospetti in un abbandono preoccupante dei principi della trasparenza. La disoccupazione giovanile si aggrava sempre di più così come è devastante lo scenario della sanità dove si è pensato solo a risparmiare sacrificando sevizi di qualità ed essenziali. Il sistema dei rifiuti, quello idrogeologico sono il segno di disattenzioni non innocenti così come la scarsa e la cattiva utilizzazione dei fondi comunitari».
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