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"Il sopralluogo dell'Ispra alla Marlane non ci convince"

“Il sopralluogo fatto da parte dell’Ispra sui terreni della Marlane a Praia a Mare non ci convince tanto. Sa troppo di politica, sa troppo di “speriamo che non ci sia nulla”. I dati rilevati dal tr…

Pubblicato il: 09/09/2014 – 21:47
"Il sopralluogo dell'Ispra alla Marlane non ci convince"

“Il sopralluogo fatto da parte dell’Ispra sui terreni della Marlane a Praia a Mare non ci convince tanto. Sa troppo di politica, sa troppo di “speriamo che non ci sia nulla”. I dati rilevati dal tribunale di Paola attraverso diverse perizie fatte dall’Arpacal e dall’Università della Calabria parlano già chiaro e aspettano una risposta sulla bonifica da diversi anni. I terreni sono inquinati e aspettano solo una cosa: la bonifica”. Lo afferma, in una nota, il Comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria. “Adesso dopo 4 anni – è scritto nella nota – l’Ispra si ricorda della Marlane? Intanto chiariamo che si tratta di una ricognizione e nessun prelievo al momento ci risulta essere stato autorizzato dalla Procura di Paola. Perché nel caso di prelievi avrebbero dovuto essere presenti anche altre parti civili che da anni seguono la questione quali “Medicina democratica”, o le associazioni ambientaliste e sindacali. Avremmo anche voluto essere presenti noi del Comitato che seguiamo questa storia passo passo assieme a familiari degli operai deceduti. Ed invece ecco quatti quatti l’avvocato di Marzotto e l’avvocato del comune di Praia essere i soli presenti ai rilievi dell’Ispra. Diciamo anche che dell’Ispra noi non ci fidiamo. L’abbiamo vista all’opera sui terreni del fiume Oliva ad Amantea, nel 2011, dove vennero accertate la presenza di centomila metri cubi di materiale nocivo e tossico, oltre che sospetti sversamenti provenienti dalla nave Jolly Rosso e che l’Ispra ha dichiarato innocui. La radioattività rilevata dall’Arpacal nel 2009, era di origine naturale scrissero i tecnici dell’Ispra. Anche il fatto stesso che questa perizia sia stata chiesta dal sindaco Praticò, assieme al consigliere regionale del Pd Carlo Guccione (mai visto nei lunghi anni della Marlane), sindaco che ha sempre negato la presenza di rifiuti tossici all’interno della fabbrica nella testimonianza resa al Tribunale di Paola e che ha una concezione dell’ambiente e della salute della gente abbastanza particolare”. “Basta ricordare – afferma ancora il Comitato – la discarica della Lini e Lane della quale non si è mai occupato e che solo dietro nostra denuncia è stata sequestrata (ora fa finta di non vedere la famiglia rom abbandonata vicino la stazione ferroviaria che per decenni ha vissuto in quella discarica), o la discarica di Zaparia dalla quale secondo lui esce solo acqua pulita, o i ripetitori telefonici nascosti fra i tralicci dell’illuminazione del campo sportivo, o lo stato delle spiagge pubbliche nella zona Fiuzzi ridotte a discarica. Questa persona che ha lavorato ben 35 anni nella fabbrica della morte, non si è mai accorto di nulla, ed ora eccolo qui a cercare di rassicurarci sui terreni della Marlane augurandosi che non vi sia nulla, cosa che vorrebbe dire che il tribunale di Paola potrebbe togliere i sigilli all’area e far procedere la Marzotto a vendere l’intera area senza bonificarla. Ecco perché sentiamo puzza di politica”. (0050)

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