REGGIO CALABRIA Brucia tutti sul tempo e ad oltre venti giorni dalla scadenza dei termini, Giuseppe Falcomatà decide di presentare con largo anticipo le liste civiche che lo sosterranno nella corsa alla poltrona di sindaco. “Si tratta della terza risposta che diamo nel giro di pochi giorni a chi sulla stampa ancora ci addita come ragazzi senza esperienza”, attacca subito il candidato del centrosinistra, che nonostante abbia promesso “una campagna elettorale con il sorriso” di certo ai “candidati ufficiali e ufficiosi” di partiti e coalizioni avversarie non le manda a dire: “A chi ancora oggi dopo le primarie, dopo la straordinaria partecipazione del 6 luglio, dopo il lavoro quotidiano che da un anno ci vede impegnati nei quartieri e nelle strade, continua a tacciarci di “giovani inesperti” non possiamo che rispondere che la nostra è una candidatura scelta da 17mila persone che hanno aderito a un progetto, hanno deciso un percorso e hanno scelto il proprio candidato, non quello dettato da logiche di partito, magari rispondente alla corrente preponderante in un determinato momento storico, o peggio dettato da oscure logiche”, dice Falcomatà, che con tono sereno ma parole durissime, affonda “questa è una candidatura che viene dal basso, non mi sembra che gli altri possano dire lo stesso”. E sempre dal basso, dall’adesione a un progetto politico “che non si ferma a questa campagna elettorale” secondo il candidato del centrosinistra nascono le due liste civiche – Reset e La Svolta – nate per sostenere la sua candidatura alla carica di primo cittadino. Subordinate al rispetto di tre paletti – no a consiglieri comunali uscenti “perché vogliamo gente nuova”, no a “figli politici” di questo o quel consigliere delle assemblee locali “perché non sarebbe autonomo”, no alle liste Coca-cola “con trentuno portatori d’acqua e un unico candidato forte destinato a entrare in consiglio anche con consensi risicati” – le due liste civiche, promette Falcomatà, “accolgono uomini e donne che fin dal primo momento hanno deciso di seguire questo percorso” e a cui – spiega – “non abbiamo offerto semplicemente la candidatura, ma la possibilità di rendersi protagonisti della svolta della città”. Certo, date le premesse, stupisce vedere tra gli aspiranti consiglieri comunali in quota Reset l’ ex – si suppone – coordinatore regionale calabrese dei Riformisti Italiani, Giampaolo Catanzariti, probabilmente folgorato sulla via di Damasco del centrosinistra, rispetto ai tempi in cui partecipava alla manifestazione “la democrazia sospesa”, una delle tante iniziative con cui il centrodestra tentava di forzare la mano contro lo scioglimento del consiglio comunale. Nonostante non sia mai stato eletto, non è un nome nuovo della politica neanche quello di Nino Spezzano, noto attivista fino a qualche tempo fa folgorato dal movimento Cinquestelle, come pure quello di Marisa Cagliostro, quantomeno fino al giugno scorso nel coordinamento di Patto civico, “l’associazione popolare, alternativa al sistema dei partiti” – o almeno così era stata presentata – organizzata attorno al docente di Diritto costituzionale dell’università Mediterranea Antonino Spadaro. Quale che sia la provenienza, tutti i candidati si sono impegnati a portare avanti – spiega Falcomatà – quella “rivoluzione della normalità” definita nel programma che “assieme ai cittadini che hanno voluto partecipare” è stato messo a punto nel corso del laboratorio politico “idee in porto”, un open day mirato all’elaborazione delle proposte per la trasformazione della città, articolate su sette punti: welfare, lo sguardo delle donne, città metropolitana, legalità e ambiente. “Noi che sosteniamo Giuseppe Falcomatà vogliamo una rottura radicale con un passato che ha mortificato la città il nostro governo sarà animato da uno spirito civico che agisca per il bene comune e non per gli interessi di partiti e lobby”, si legge nel manifesto venuto fuori da quella giornata e sottoscritto dai candidati definiti da Falcomatà “persone oneste, competenti, di fiducia”. Ma sarà che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, a tutti quanti è stato chiesto di sottoscrivere un codice etico ben preciso che non solo esclude dalle liste ma obbliga – in caso di elezione – a future immediate dimissioni, i condannati, anche in via non definitiva, e rinviati a giudizio per delitti contro la pubblica amministrazione e condannati in via definitiva per reati di particolare gravità, come pure i destinatari di “misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa”. Stando al codice sottoscritto, nessuno dei candidati dovrà inoltre “ricoprire ruoli in imprese, associazioni, enti o fondazioni, venti scopo di lucro o titolarità di interessi economici finanziari, per cui possa configurarsi un conflitto di interessi” o “appartenere ad associazioni che comportino vincolo di segretezza o carattere riservato”, mentre tutti dovranno rendicontare le spese sostenute a fine campagna elettorale. Un principio di trasparenza che dovrà regolare – stando al codice sottoscritto – anche il comportamento di quanti verranno eletti, tutti tenuti ad “adottare le misure più consone per evitare ogni situazione o relazione che possa condurre a un conflitto di interessi oppure, direttamente o indirettamente, compromettere lo svolgimento dei propri doveri”, come a rendere nota la propria condizione reddituale e patrimoniale, evitare l’utilizzo di risorse pubbliche per scopi personali, “rifiutare, non sollecitare, incoraggiare o accettare doni o benefici di qualsiasi natura”, non favorire il conferimento di incarichi a propri familiari o persone con cui si abbiano rapporti professionali, non cumulare incarichi, come a sostenere la parità di genere nelle nomine di competenza del consiglio comunale. Impegni in linea di principio normali per chiunque voglia cimentarsi con la politica, ma che forse a Reggio Calabria, come in Italia sembra necessario specificare.
Lista Reset Annamaria Aquilino; Giuliana Barberi; Emiliano Barbucci; Filippo Burrone; Marisa Cagliostro; Gianpaolo Catanzariti; Mario Cardia; Francesco Cuzzola; Domenico D’amico; Angelo Damarca; Ezio Laganà; Silvia Marone; Claudio Marrapodi; Valerio Misefari; Elena Nasso; Vincenzo Nato; Armando Neri; Leone Massimo; Occhiuto Giuseppina; Palmenta Filippo; Quartuccio Antonio; Cogliandro Luigi; Rosace Selvaggia; Rubino Alberto; Sapienza Giuseppina; Scrivo Giuseppe; Scuncia Alessandro; Sentina Valeria; Siclari Antonino; Spezzano Francesca; Tripodi Lillo Zappia
Lista La Svolta Carmelo Assumma; Laura Bertullo; Francesco Caccamo; Paola Carbone; Manuela Chindemi; Antonino Chirico; Paolo Costantino; Domenico Galletta; Francesca Giordano; Ilenia Grazielli; Natale Italiano; Massimo La Camera; Giovanni Latella; Alba Longo; Saverio Malara; Caterina Marchese; Riccardo Mauro; Giovanni Muraca; Antonino Mileto; Adriana Musolino; Marco Neto; Daniela Rossi; Giovanni Sassi; Giuseppina Scopelliti; Pasquale Serino; Gaetano Siviglia; Pietro Spanò; Roberto Spinola; Valeria Torrenti; Bruno Toscano; Clara Travia.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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