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E adesso Pezzi deve ringraziare Tallini

Alla fine l’ha spuntata Mimmo Tallini. Senza il suo tenace accanimento, Luciano Pezzi non sarebbe stato mai nominato commissario straordinario per la sanità calabrese. L’orientamento del Consiglio de…

Pubblicato il: 19/09/2014 – 13:31
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E adesso Pezzi deve ringraziare Tallini

Alla fine l’ha spuntata Mimmo Tallini. Senza il suo tenace accanimento, Luciano Pezzi non sarebbe stato mai nominato commissario straordinario per la sanità calabrese. L’orientamento del Consiglio dei ministri era di restare nell’ambito della politica con una persona di esperienza, aperta al confronto, intransigente sul piano etico ma non animata da pregiudizi contro la politica. Insomma la proposta del ministro Beatrice Lorenzin, condivisa dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, era di nominare l’ex deputato Renzo Lusetti che, in verità senza grande entusiasmo, aveva dato il suo consenso. Poi il ciclone Tallini, in uno con il rifiuto di consegnare alla guardia di finanza la documentazione richiesta e le delibere di nomina dei nuovi commissari nelle Asp, ha fatto precipitare tutto: «Qui siamo davanti a comportamenti di assoluta gravità, c’è la necessità di un commissariamento a tutto tondo – hanno riconosciuto all’unisono in sede di Consiglio dei ministri, ancora increduli, tutti, della protervia manifestata dalla presidente facente funzioni Stasi – non si tratta più di scelte amministrative ma di atti da mandare alla Procura della Repubblica». Il resto lo ha fatto, appunto, Mimmo Tallini che, dopo un duro “corpo-a-corpo” mediatico ingaggiato con il generale Pezzi, ne chiedeva l’immediata rimozione. È ispirata da Tallini, infatti, la lettera ufficiale con la quale la giunta regionale invocava «la non più differibile nomina del commissario ad acta per il piano di rientro sanitario e la rimozione del sub commissario, generale Luciano Pezzi». Nella lettera, recapitata al presidente del Consiglio dei ministri, e ai ministri della Salute, dell’Economia e degli Affari regionali, si sosteneva, infatti, che «il sub commissario, Luciano Pezzi, non si risparmia nell’esprimere giudizi di grave disvalore nei confronti della capacità politica e operativa degli organi e delle strutture regionali, fino a scendere ad apprezzamenti e considerazioni di natura personale e professionale di assoluta intollerabilità». Il che creava insanabile guasto «allo spirito di collaborazione che deve necessariamente ispirare e sovrintendere a tutte le attività previste per l’attuazione del piano di rientro della Regione Calabria, con conseguente palese pregiudizio per quella leale ed efficace sinergia istituzionale che costituisce l’elemento portante dell’intesa nella quale il Piano affonda le sue radici». Per questo si invocava «il contestuale esonero del generale Luciano Pezzi dalle funzioni di sub commissario a causa delle non sanabili incompatibilità». Quale migliore attestazione della intransigente probità del generale Pezzi? È la domanda che si sono fatti a Palazzo Chigi, nel condividere con voti unanimi la proposta di Beatrice Lorenzin di nominarlo commissario con pieni poteri sulla sanità calabrese.

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