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Il "caso" Capo Colonna sulla scrivania del prefetto di Crotone

CROTONE Il primo tassello dell’effetto domino che ha riguardato la vicenda del sito archeologico di Capo Colonna, è stato proprio quello del deputato pentastellato Paolo Parentela, firmatario dell’…

Pubblicato il: 16/01/2015 – 12:10
Il "caso" Capo Colonna sulla scrivania del prefetto di Crotone

CROTONE Il primo tassello dell’effetto domino che ha riguardato la vicenda del sito archeologico di Capo Colonna, è stato proprio quello del deputato pentastellato Paolo Parentela, firmatario dell’interrogazione parlamentare indirizzata all’ancora silente ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini.
A questo è seguito, nell’ordine, la prima presa di posizione ufficiale da parte della Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria con l’intervento di Simonetta Bonomi, la volontà del governatore Oliverio di avviare un’indagine conoscitiva dando incarico all’architetto Schiava di attivare i provvedimenti utili a comprendere lo stato dell’arte del sito interessato dagli interventi del progetto “Spa 2.4” e, a distanza di poche ore, l’appello del ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta rivolto al collega Franceschini di manifestare la sua «sensibilità» in materia artistica a archeologica che, altrove, avrebbe dato i suoi frutti.
Si riparte da zero in un vortice che non lascia “solo” il sito prima dimenticato e esposto a un degrado cui, secondo Bonomi, proprio attraverso il progetto “Spa 2.4” si tenta di porre rimedio.

DOMANI LA MANIFESTAZIONE DEL COMITATO
Prosegue anche il presidio permanente del comitato spontaneo “Salviamo Capo Colonna”, che da martedì è presente sul sito con decine di attivisti e attiviste. Il culmine del “lavoro” svolto a tutela del sito, che ha visto anche la partecipazione delle associazioni “Gettini di Vitalba” e “Settesoli”, sarà la manifestazione di domani, che avrà luogo dalle ore 14 fino al tramonto nell’area del “parcheggio”- sagrato di Capo Colonna. «Con questa manifestazione il comitato che si oppone alla colata di cemento che, da lunedì, copre importati resti archeologici rinvenuti durante i lavori in corso – fanno sapere gli interessati – vuole far emergere l’anima della cultura crotonese e calabrese. Tutti – riportano – sono invitati a contribuirvi, comprese le istituzioni che finora hanno espresso opinioni e considerazioni, invitate a rendersi conto di cosa spinge noi cittadini a opporci a questi lavori».

 

L’ADESIONE DEL WWF 

Alla manifestazione promossa dal comitato per la difesa del sito, parteciperà anche il Wwf di Crotone, che ha comunicato da poco la propria adesione. L’associazione «auspica – fanno sapere gli interessati – una svolta decisiva nella cura della struttura. L’area archeologica di Capocolonna – afferma, in particolare, il responsabile Francesco Zurlo – è minacciata già dalle trivellazioni dell’Eni per sfruttare le sue condotte di metano, è sede di un bellissimo museo che dovrebbe essere maggiormente valorizzato, invasa da cartacce e rifiuti, con la mitica colonna simbolo di Crotone e della Calabria e il piccolo Santuario con la Madonna nera protettrice della città, a cui i crotonesi sono devoti fin dal profondo dell’anima, in balia dei barbari e di gente che non conosce e se ne frega della cultura e dell’identità di una comunità. Attorno a questi tesori – prosegue Zurlo – si può costruire il nostro sviluppo, ma non tramite spianate di cemento o megalitiche tettoie, bensì con infrastrutture e servizi coerenti e di qualità. Che questa rivolta popolare sia il primo passo, un punto di partenza nuovo. Che le istituzioni capiscano il messaggio importantissimo che viene dalle nostre comunità, e si mettano al servizio di questa volontà popolare di tutela e valorizzazione della nostra cultura, altrimenti si facciano da parte e si dimettano da ruoli che usurpano impunemente». 

LUNEDÌ L’INCONTRO IN PREFETTURA
Intanto, per lunedì 19 è fissato un incontro con il Prefetto Vincenzo De Vivo per fare il punto sullo stato dell’arte dei lavori che stanno interessando il sito, cui prenderanno parte gli attivisti del comitato “Salviamo Capo Colonna”, il Cinquestelle firmatario dell’interrogazione rivolta a Franceschini e la soprintendente Simonetta Bonomi. È il primo ad affermare che «l’interesse sollevato sul sito archeologico di Capo Colonna – rileva Parentela – è la prova che quando sono i cittadini a muoversi, la politica non può restare indifferente. Ad accendere l’interesse mediatico sulla vicenda non è stata la mia interrogazione parlamentare, ma l’impegno dei cittadini, che hanno deciso di protestare pacificamente per difendere la storia di Crotone e della Calabria. Gli interventi del ministro Lanzetta e del governatore Mario Oliverio, non sono altro che atti dovuti, anche se tardivi. I politici di tutti gli schieramenti veramente interessati alle sorti del parco archeologico – chiosa Parentela – sono invitati a partecipare alla manifestazione che i cittadini del comitato spontaneo “Salviamo Capo Colonna” hanno organizzato. È guardando in faccia i cittadini che si devono fare promesse. Mi sorprende, invece, il silenzio del sindaco di Crotone Peppino Vallone, che sembra – conclude – essere completamente disinteressato alla vicenda».  

 

Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it

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