LAMEZIA TERME Finora hanno evitato di pronunciarsi per «rispetto al ruolo» ricoperto nell’ultimo anno da Maria Carmela Lanzetta. Ora però, di fronte alle ultime dichiarazioni dell’ex ministro, i cinque segretari delle federazioni provinciali (Luigi Guglielmelli, Michele Mirabello, Seby Romeo, Arturo Pantisano ed Enzo Bruno) escono allo scoperto rispondendo a muso duro. «Le ultime dichiarazioni dell’ex ministro Lanzetta – si legge in una nota – lasciano ancora una volta l’amaro in bocca per la tempistica e la consistenza dei contenuti espressi. Intanto, ribadiamo il nostro totale appoggio alle scelte compiute dal presidente Oliverio in sinergia con il segretario regionale, Ernesto Magorno, e il segretario nazionale, Matteo Renzi. Scelte che crediamo di qualità ed ineccepibili sotto ogni aspetto, ispirate alla legalità ed al bene comune, fatte in assoluta trasparenza. Scelte – proseguono i cinque segretari provinciali – che la dottoressa Lanzetta non poteva che conoscere già prima del suo scenico e strumentale rifiuto. Se per qualche incomprensibile motivo dovesse voler smentire questo dato di fatto, ci chiediamo come possa dichiarare di aver accettato di entrare a far parte della squadra del presidente Oliverio senza conoscere i suoi compagni di viaggio. Ci parrebbe questo un dato di enorme superficialità politica».
Nella nota dei 5 segretari del Pd, poi, c’è un esplicito riferimento alla giunta comunale di Monasterace guidata in passato dall’ex ministro, la cui composizione «non le consente assolutamente di dare lezioni di moralità a chicchessia e la invitiamo quindi a desistere da questo suo strumentale stalking politico ed umano nei confronti dell’assessore De Gaetano».
La scelta di Lanzetta di tornare a dedicarsi alla sua professione, invece, «è un dato su cui riteniamo che il Partito democratico non abbia alcuna responsabilità, da imputare semmai alle confuse e autonome scelte che con il partito non ha mai condiviso».
«A Monasterace – concludono i 5 segretari – la ricordano come il sindaco che ha portato il suo Comune al dissesto economico e finanziario, noi non possiamo che ricordarla come una donna che avrebbe potuto dare molto alla politica calabrese e nazionale ed invece ha scelto di cercare visibilità mediatica continuando a mortificare la dignità di un uomo per bene».
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