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Sanità abbandonata dal governo

Il vaso è stracolmo! Mentre a Roma si litiga sulla nomina improcrastinabile del commissario ad acta della Sanità, in Calabria il supplizio dei pazienti continua. Ci viene segnalato, e lo denunciamo a…

Pubblicato il: 04/03/2015 – 10:00
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Il vaso è stracolmo! Mentre a Roma si litiga sulla nomina improcrastinabile del commissario ad acta della Sanità, in Calabria il supplizio dei pazienti continua. Ci viene segnalato, e lo denunciamo ad alta voce, casi di pazienti terminali trattati come pacchi postali senza valore, trasportati da un ospedale all’altro di provincie calabresi diverse, per mancanza posti letto da ricoverare.

Di chi la colpa? La nostra sanità è un barcone di migranti alla deriva! È lecito chiedere alla politica il coraggio di decisioni straordinarie? Riteniamo di sì. Ben venga l’Azienda sanitaria unica! L’abbiamo chiesto da anni e in tempi non sospetti, consci che molti dei mali dell’attuale sistema sanitario derivino dalle nomine clientelari fatte, alcune inqualificabili, visti i risultati. Ora siamo all’asfissia del sistema sanitario. Se lo stesso ancora non è morto lo si deve ancora ai superstiti medici e operatori che con abnegazione e alto senso civico si sobbarcano con turni di 24 ore – vedi nefrologia al Pugliese di Catanzaro – il lavoro dei tantissimi colleghi scappati in pensione da anni.

Il bando per l’assunzione di 105 tra medici e operatori sanitari nelle tre Aziende ospedaliere regionali non risolve il problema. Oggi, è prioritario distribuire al meglio le risorse umane esistenti, verificando subito dove insistono le vere lacune, cioè dove vi è maggiore utenza come sicuramente negli hub calabresi per poi procedere al rimpinguamento del personale, sempre la dove – numeri alla mano – le richieste di servizi e ricoveri sono maggiori. Contemporaneamente, necessita riorganizzare il sistema delle emergenze urgenze integrando le centrali del 118 ai diversi tipi di Pronto soccorso del territorio calabrese.

Per quanto ci riguarda chiediamo il rispetto di quanto promesso: al Pugliese Ciaccio di Catanzaro minimo due nuovi nefrologi; all'”Annunziata” di Cosenza la razionale ubicazione dei due reparti di dialisi, delle due degenze dei trapiantati e dei nefropatici e, infine, gli ambulatori per pazienti in cura vicini alla degenza e non in androni o corridoi pericolosi per ingresso di visitatori e familiari nell’ospedale; a Reggio Calabria il rientro immediato dei dializzati che traghettano a Messina con soluzioni, già individuate e condivise, a costo zero e possibilmente dentro la stessa città di Reggio.

 

*Referente regionale Aned

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