GENOVA Francesco Belsito gestisce un bar, a Genova. L’ex tesoriere del Carroccio, inquisito per le vicende sui diamanti e i rimborsi elettorali della Lega, ha cambiato vita. Né Matteo Salvini, passato nel capoluogo ligure per la candidatura di Rixi alle regionali, né altri del vertice sono mai passati a trovarlo: «Non erano tenuti a farlo, politicamente forse era giusto così», afferma Belsito, che dà la sua opinione su Salvini: «Fa quello che è giusto cavalcando il malcontento della gente». «Quando sarà conclusa la vicenda processuale scriverò un libro», dice a La Stampa. «Comunque ora sono fuori dalla politica – aggiunge -, faccio caffè».
Dismessi i panni di dirigente di partito, Belsito è diventato socio del Balilla, bar simbolo di Genova. Una scelta complessa, arrivata dopo l’inchiesta giudiziaria partita da Reggio Calabria e che ha travolto i vertici della Lega Nord, da Umberto Bossi allo stesso Belsito.
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