MESORACA Quella marijuana che girava tra i ragazzi a Mesoraca aveva insospettito i carabineri della Compagnia di Petilia Policastro. I militari in queste ultime settimane avevano segnalato alla prefettura di Crotone diversi ragazzi (anche minorenni) per consumo di sostanze stupefacenti. Quasi tutti erano stati scoperti con gli spinelli nella frazione di Filippa. I carabinieri, guidati dal capitano Claudio Martino, hanno così deciso di vederci chiaro e hanno iniziato un’attività investigativa che ha portato all’arresto di un uomo di Mesoraca, Vincenzo Castagnino, 59 anni con precedenti penali, nella cui abitazione sono stati trovati 31,5 chili di marijuana.
Da tempo i militari del Nucleo operativo, supportati dalle pattuglie in divisa del Nucleo Radiomobile e della locale Stazione stavano monitorando la piazza di Mesoraca. Una volta accertato, grazie a un proficuo lavoro di intelligence, che il rifornimento della sostanza non proveniva dall’esterno ma la disponibilità era locale, i militari – monitorando orari, luoghi e situazioni nei quali erano stati fermati i ragazzi in possesso di spinelli – hanno delimitato la zona dove avveniva lo spaccio nella frazione di Filippa. Controllando vari caseggiati nella zona e incrociandoi dati con i proprietari hanno individuato uno stabile sospetto che risultava essere di Vincenzo Castagnino.
Nello stabile i carabinieri hanno trovato ben dieci sacchi contenenti marijuana. Il proprietario – che prima aveva cercato di opporsi alla perquisizione sostenendo che non aveva la disponibilità dello stabile – vistosi scoperto ha tentato la fuga, ma è stato subito bloccato dai militari che avevano circondato la zona. Nella stessa stanza sono stati rinvenute bilancini di precisione di grande dimensioni e materiali per lo stoccaggio e confezionamento della marijuana. Alla fine sono stati sequestrati 31,5 chili di marjuana per un valore economico di circa 95mila euro.
Castagnino è stato arrestato e portato nel carcere di Siano. I carabinieri stanno proseguendo le indagini per individuare le modalità di produzione della sostanza e l’eventuale, probabile, interesse che la criminalità organizzata potrebbe avere nel business.
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