Un brutto scherzo
Atti alla Consulta. La legge elettorale con la quale i calabresi hanno votato è, ad avviso del Tar, incostituzionale. Lo avevamo scritto, detto, urlato e ribadito. Oggi è un dato giuridicamente acqui…

Atti alla Consulta. La legge elettorale con la quale i calabresi hanno votato è, ad avviso del Tar, incostituzionale. Lo avevamo scritto, detto, urlato e ribadito. Oggi è un dato giuridicamente acquisito ed è politicamente acquisito un altro dato: la presidenza di Franco Talarico è la peggiore che il consiglio regionale abbia mai avuto. Produce danni ancora oggi. E mentre la Procura della Repubblica di Reggio Calabria sfoglia la margherita per stabilire se aprire o non aprire un fascicolo sulle gravi dichiarazioni rese da Giuseppe Caputo e Domenico Tallini che assicurano lo stravolgimento del testo di legge elettorale votato in Aula rispetto a quello pubblicato sul Burc, ecco che le carte lasciano Catanzaro per approdare a Roma, al vaglio dei giudici della Corte costituzionale.
E se la Corte costituzionale dovesse condividere il giudizio del Tar e sentenziare che la legge elettorale del duo Scopelliti-Talarico è effettivamente lesiva dei diritti sanciti dalla Costituzione? Se il Supremo collegio, mettesse nero su bianco che i calabresi, o meglio quel 46% di loro che nonostante tutto è andato a votare, hanno votato con una legge incostituzionale, che cosa capiterà ancora a questa sciagurata Terra?
Proviamo a rispondere ma, nel contempo, utilizziamo un linguaggio semplice e diretto in modo che anche i nuovi inquilini di Palazzo Alemanni lo capiscano.
Allora, qualcuno dovrebbe dire a Franco Iacucci perché lo spieghi a Gaetano Pignanelli che sarebbe il caso di informare Mario Oliverio che è alto il rischio di far le valigie e tornarsene tutti a casa ancor prima di avere completato l’organigramma del nuovo governo regionale.
E chissà che non sia questa la migliore delle soluzioni possibili.
Certo, sarebbe uno psicodramma per chi ha preso impegni che ha subito rinnegato; per chi è corso a riciclarsi ed è stato amorevolmente accolto dai riciclatori; per chi è stato truffato nella sua buonafede e per chi ha avuto premiata la sua malafede. Insomma un brutto scherzo, per cantarla con Bennato, per quella schiera di «dotti, medici e sapienti» che in questi mesi si sono affollati «intorno al capezzale di un malato molto grave… anzi già qualcuno ha detto che il malato è quasi morto».