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Auguri a Ingrao, che non ha mai infranto il suo sogno

Oggi Pietro Ingrao compie cento anni. Il mio pensiero va a quel lontano 5 luglio del 1976 avvio della VII legislatura. In quel giorno iniziava la mia esperienza di deputato e mi ritrovai nell’aula di…

Pubblicato il: 31/03/2015 – 9:30
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Oggi Pietro Ingrao compie cento anni. Il mio pensiero va a quel lontano 5 luglio del 1976 avvio della VII legislatura. In quel giorno iniziava la mia esperienza di deputato e mi ritrovai nell’aula di Montecitorio con tante matricole e con i volti sacri della politica. Vivevo intensamente il momento in un turbinio di sensazioni e con la soddisfazione di essere stato chiamato a un ruolo importante dove idee e progetti inseguiti nel tempo potevano trovare riscontro. Attendevo, come tutti, che mi fosse indicato dal gruppo della Democrazia cristiana il nome da eleggere presidente della Camera e quando mi fu proposto il nome di Pietro Ingrao, il comunista per eccellenza, sogni e progetti per un momento svanirono.
Con il Pci ci eravamo scontrati nelle piazze, eravamo la barriera contro un comunismo sempre forte e pericoloso e dovevamo essere proprio noi a eleggere alla terza carica dello Stato uno dei comunisti più intransigenti? Ma nessuno di noi pensò per un sol momento di sottrarsi alla “disciplina” del gruppo. Ingrao fu eletto presidente della Camera con stragrande maggioranza. Fu, quella del “comunista intransigente “una presidenza saggia, equilibrata, rispettosa del ruolo dei deputati, volta a salvaguardare le prerogative del Parlamento come depositario dei principi di democrazia e di libertà.
Per Ingrao ogni tentativo di indebolire la centralità del Parlamento era una minaccia ai valori fondanti della nostra repubblica nata dalla resistenza. A Ingrao oltre agli auguri rivolgo un grazie. Grazie perché, dopo le prime perplessità e sospetti, sotto la sua presidenza quel giovane deputato del 1976 (così come tutti) ha potuto coltivare i suoi sogni e credere nella centralità del Parlamento. In seguito altri hanno infranto speranze e idealità, manomesso i cardini del parlamentarismo. E questi non erano e non sono comunisti. 

 

*segretario nazionale Cdu

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