CATANZARO «Il governo si interessi seriamente al servizio idrico integrato, con particolare riferimento al costo medio del servizio, depurazione e qualità delle acque in Calabria e in tutto il sud Italia». Lo afferma il deputato M5S Paolo Parentela, dopo aver depositato un’interrogazione al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «Il costo medio per il servizio idrico integrato, in Calabria – prosegue – va dai 473 euro di Reggio Calabria ai 171 euro di Cosenza, con una media di 282 euro su base regionale. Il costo, però non corrisponde a un servizio efficiente e che soddisfa i cittadini. I calabresi non si fidano dell’acqua che sgorga dal loro rubinetto e quasi il 50% non sfrutta l’acqua delle proprie abitazioni per scopi alimentari. Questo innesca un circolo vizioso, che porta ad acquistare l’acqua minerale al supermercato, con il conseguente aumento esponenziale di rifiuti, in particolar modo bottiglie di plastica, il cui costo, non solo economico, si abbatte sulla collettività. Un altro dato preoccupante è quello relativo alla dispersione di acqua immessa in circolo, che in Calabria sfiora il 60%, con un aumento di 11 punti percentuali rispetto al 2007. Secondo i dati recentemente pubblicati da Cittadinanzattiva, la provincia di Cosenza, con il 77% di dispersione è la provincia calabrese più sprecona, mentre Reggio Calabria è la più efficiente, con solo il 38% di acqua sprecata. Al di là delle percentuali, il dato sconfortante è lo spreco di un bene essenziale come l’acqua potabile».
«Il ciclo – conclude Parentela – si chiude con la depurazione delle acque reflue. In Calabria ben 130 impianti di depurazione sono sotto procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea. Tutti dati inaccettabili, che i cittadini continuano a pagare caro sulla propria pelle e anche attraverso le proprie tasche. Il governo non può restare indifferente ancora a lungo».
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