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Esce di cella l'avvocato Giglio

REGGIO CALABRIA Grazie alla sentenza della Corte costituzionale che esclude l’obbligatorietà del carcere per i concorrenti esterni, dopo l’ex consigliere comunale Dominique Suraci anche l’avvocato Ma…

Pubblicato il: 02/04/2015 – 15:00
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Esce di cella l'avvocato Giglio

REGGIO CALABRIA Grazie alla sentenza della Corte costituzionale che esclude l’obbligatorietà del carcere per i concorrenti esterni, dopo l’ex consigliere comunale Dominique Suraci anche l’avvocato Mario Giglio va ai domiciliari.
Nel caso di Giglio, gli arresti domiciliari arrivano, in accoglimento delle istanze dei legali Mario Santambrogio e Marco Tullio Martino, dopo oltre un anno di detenzione, seguito all’arresto nell’ambito dell’operazione “Araba fenice”. Da allora, nonostante il reato a suo carico in sede di Riesame sia stato derubricato da associazione mafiosa a concorso esterno, Giglio – considerato il consigliori della holding criminale attiva nel settore dell’edilizia privata su diretto mandato e previo accordo dei clan di tutta la città – non ha mai lasciato la cella in cui era rinchiuso. O almeno, non è successo fino ad oggi, quando la recente sentenza della Corte costituzionale ha rimesso le carte in gioco.
Cugino del giudice Vincenzo Giglio, condannato a Milano fa per i suoi rapporti con il clan Lampada, l’avvocato è più volte saltato fuori nelle inchieste che negli ultimi anni hanno raccontato i rapporti fra i professionisti e la ‘ndrangheta. Per il pm Giuseppe Lombardo che coordina l’indagine “Araba fenice”, non solo si sarebbe reso disponibile come «canale di collegamento» per la conoscenza di eventuali indagini a carico dell’imprenditore Liuzzo, centrale perno operativo della holding, ma forniva anche consigli su come riappropriarsi e continuare ad approfittare di beni in precedenza confiscati.
Operazioni per le quali Giglio avrebbe messo a disposizione non solo le proprie competenze professionali, ma soprattutto il patrimonio di conoscenze, contatti e rapporti che percorso professionale e relazioni personali e familiari gli hanno nel tempo regalato.

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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