LOCRI Tragedia familiare sfiorata a Locri. Solo l’intervento dei carabinieri ha salvato una donna dal pestaggio cui la stava sottoponendo il marito Mounir Hammoukhoya, trentasettenne di origine marocchina arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia. Allertati dalla vittima, che nel corso della violenta lite con il marito ha avuto la lucidità di chiamare il numero di pronto intervento, i militari sono intervenuti prima che la situazione degenerasse in maniera irreversibile, ma questo non ha salvato la donna da ferite ed escoriazioni, giudicate guaribili in 5 giorni dai medici dell’ospedale di Locri, dove la donna è stata condotta in stato di shock. Tra le lacrime, la moglie di Hammoukhoya ha confidato ai militari operanti di essere da tempo vittima delle angherie e di ripetuti episodi di violenza da parte del marito, che fin dal 2012 l’avrebbe sottoposta a un quotidiano calvario di minacce, maltrattamenti, violenze e umiliazioni.
VIOLENZA DI GENERE, DENUNCE E INTERVENTI IN AUMENTO
Non è la prima volta che i carabinieri di Locri si trovano costretti a intervenire per tentare di disinnescare situazioni, potenzialmente esplosive, di violenza domestica, anche in presenza di minori. Stando ai dati comunicati dalla locale compagnia dei Carabinieri infatti, già dal 2013 si registra un netto aumento tanto di denunce e segnalazioni, come degli arresti per violenza di genere o intrafamiliare. Un cambiamento di rotta che nel 2013 ha permesso ai carabinieri di Locri di eseguire due arresti per il reato di maltrattamenti in famiglia, cinque per atti persecutori o stalking, mentre nel 2014, sono saliti ad otto gli arresti per maltrattamenti in famiglia, tre sono stati quelli per stalking, mentre 17 persone sono state denunciate a piede libero per gli stessi reati. Inoltre, nell’anno 2013, sono state notificate cinque misure cautelari del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e quattro nel 2014, ma è anche stata pplicata, in via preventiva, la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura e custodia nei confronti di un soggetto straniero resosi responsabile del reato di atti persecutori. Quest’ultima misura ha già registrato 2 episodi nel primo trimestre dell’anno in corso, periodo durante il quale sono state anche arrestate 2 persone per maltrattamenti in famiglia e 3 sono state denunciate per lo stesso reato. Interventi resi possibili anche dall’introduzione della nuova legge sullo stalking, ma soprattutto dall’estrema attenzione che l’Arma ha deciso di riservare alla questione per «prevenire, e al contempo reprimere – si legge in una nota – l’escalation della violenza domestica-relazionale cui sovente sono coinvolte le donne, con la speranza che i reati più efferati di cui esse sono state recentemente vittime possano finalmente smuovere le coscienze e far trovare più coraggio per denunciare quanto patito, nonché far loro comprendere che quel partner che ora è il protagonista negativo dell’orrore che vivono non potrà più tornare a essere quello che un tempo le aveva fatte innamorare».
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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