Delle tre pagine del documento, due sono interamente occupate dai numerosi destinatari cui è spedito l’invito. Enti, associazioni, autorità civili e militari: il Comune di Vibo non ha dimenticato nessuno, ché dalle parti di Palazzo Luigi Razza si fanno le cose per bene e, soprattutto, con un tempismo perfetto. L’oggetto dell’invito è chiaro, diretto: «Tonnara di Bivona. Conferenza di studio». Proprio così: l’amministrazione comunale vibonese, alla vigilia delle elezioni, riscopre la Tonnara di Bivona, un bene monumentale (decreto ministeriale del 6 dicembre 1991) abbandonato da anni nonostante i finanziamenti milionari erogati con l’obiettivo di farlo diventare un Museo del Mare. Ad accorgersi improvvisamente della Tonnara sono stati l’assessore Nicola Donato e il dirigente Filippo Nesci, secondo cui la struttura «rappresenta senza alcun dubbio l’esempio più importante di archeologia industriale legata alla pesca esistente oggi in Calabria». Il dettaglio, però, è che una parte del patrimonio storico che doveva essere custodito nel Museo sta soccombendo all’incuria e all’indifferenza. Tanto che nello scorso dicembre la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici ha rilevato «una situazione di degrado e di abbandono che compromette e inficia i lavori eseguiti con i finanziamenti precedenti, determinando inoltre un grave depauperamento del patrimonio storico-artistico».
Una condizione che si trascina da tanto tempo, quindi, di cui pare si siano finalmente accorti (giusto da qualche giorno) anche i solerti amministratori vibonesi, che si sono spinti ad ammettere che «l’attuale stato di mancato utilizzo, può, nel tempo, determinare un abbandono progressivo».
Ci hanno messo un bel po’ a rendersene conto, e la tempistica preelettorale è quantomeno sospetta, ma – si dirà – meglio tardi che mai. Insomma: anche se si tratta di un tentativo un po’ goffo di cancellare le responsabilità politico-amministrative di una vergogna che dura da anni, va fatta salva la buona fede dei sempre puntuali amministratori vibonesi. E poi questa «conferenza studi» (prevista per il prossimo 30 aprile) potrebbe magari essere l’occasione per mostrare al pubblico i nuovi arredi per il Museo pagati 65mila euro dal Comune. Peccato soltanto che, viste le condizioni in cui versa la Tonnara, il convegno non si terrà a Bivona ma nella sala consiliare del municipio.
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