REGGIO CALABRIA «La ricerca di consensi, di pubblicità, per la ‘ndrangheta, passa anche attraverso il controllo del calcio locale». A dirlo è Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria che, intervistato dal programma di Radio 24, “Mix 24”, spiega: «Il calcio è uno strumento, è una forte forma di pubblicità. Essere presidenti o mandare un prestanome come presidente di una squadra di calcio è importantissimo, è un collettore formidabile di consenso».
«Quando diventa presidente di una squadra di calcio – continua Gratteri – è come farsi vedere vicino a un prete, vicino a un vescovo», è «una forma di esternazione del potere per uno ‘ndranghetista. C’è, c’è stato, abbiamo avuto dei preti armati coinvolti in conflitti a fuoco, dei preti – conclude il magistrato – che sono andati anche a testimoniare in udienza, in processi di mafia».
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