CATANZARO Alberto Scarnà, cosentino, è un sovrintendente della polizia di Stato in servizio alla questura di Ravenna. Secondo gli inquirenti anche lui aveva un ruolo attivo all’interno dell’associazione criminale essendo molto legato a Fabio Di Lauro, ex calciatore del Cosenza e imprenditore. I due sono legati da una forte amicizia essendo entrambi di origini calabresi ed in particolare della costa tirrenica cosentina. Il poliziotto partecipa alle attività della consorteria criminale con un duplice ruolo. Da un lato, infatti, prende parte ai summit dei componenti dell’associazione, in alcuni casi facendo le veci dello stesso Di Lauro, e lucrando attraverso le scommesse effettuate sui risultati alterati delle partite combinate. Dall’altro lato Scarnà, venendo meno al proprio ruolo di sovrintendente di polizia, avrebbe favorito la consorteria poiché, essendo a conoscenza delle frodi sportive e constatando personalmente i molteplici reati commessi dai suoi complici, ha omesso di riferire tutto alle autorità. Di Lauro, organizzatore al vertice della società investita dalle indagini di Dirty Soccer, era talmente certo delle informazioni ricevute e della combine da suggerire a Scarnà scommesse “sicure”. Lo evidenzia, per esempio, un’intercettazione risalente allo scorso mese di dicembre. Di Lauro va sul sicuro: «Fai: tre e mezzo, quattro e mezzo… e over due e mezzo». Di fronte allo scetticismo di Scarnà, Di Lauro insiste: «Loro hanno detto: “tre e mezzo”… però fai, fai».
Secondo le indagini condotte dalla Dda di Catanzaro Scarnà era in tutto e per tutto un uomo di Di Lauro e lo accompagnava nei vari incontri come quello “al vertice” avvenuto a Milano sempre a dicembre 2014.
Fabio Di Lauro: «Albè…»
Alberto Scarnà: «Oh, allora?»
Fabio Di Lauro: «E dopo ti vengo a prendere, andiamo…»
Alberto Scarnà: «A… passi tu da casa?»
Fabio Di Lauro: «Si… ti vengo a prendere io…»
Alberto Scarnà: «Ah, mi vieni a prendere tu?… vabbè…»
Fabio Di Lauro: «Si»
Alberto Scarnà: «A che ora mi devo far trovare?»
Fabio Di Lauro: «Cinque e mezza ti vengo a prendere, va bene?»
L’INCONTRO TRA LA TORRES E IL PRO PATRIA
Inoltre, constatano gli inquirenti, il poliziotto si mostrerà complice nell’alterare l’incontro di calcio tra la Torres e il Pro Patria in calendario l’11 gennaio 2015. A combinare la disfatta della Pro Patria, che perderà l’incontro per 4 a zero, secondo gli inquirenti, ci sono, tra gli altri, Mauro Ulizio, socio occulto e direttore “di fatto” della Pro Patria, Carluccio Massimiliano, anch’egli socio occulto e direttore “di fatto”, Ulizio Andrea, figlio di Mauro e calciatore della Pro Patria, Marco Tosi, allenatore della Pro Patria, Di Lauro, Scarnà e un misterioso israeliano non identificato. L’incontro per la combine si terrà a Milano, esattamente all’Idea Hotel Plus Milano Malpensa Airport di Somma Lombarda. Durante l’incontro saranno proprio Di Lauro e il suo fidato Scarnà che si proporranno di fare da garanti per i finanziatori, ossia Milosavljeviu Uros e il misterioso israeliano.
Inoltre sarà proprio Scarnà a essere indicato come colui che dovrà incontrare i compari dell’Est e trattenersi con loro fino alla fine della partita truccata. Lui che, scrivono gli investigatori, «era pienamente a conoscenza degli affari illeciti trattati dagli indagati».
Alessia Truzzolillo
redazione@corrierecal.it
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