LAMEZIA TERME È tanta l’attesa per il prossimo consiglio comunale di Lamezia Terme convocato per sabato mattina. Il 24 consiglieri avranno il compito di eleggere il presidente del consiglio comunale. Tre, secondo indiscrezioni, sarebbero gli aspiranti alla carica che potrebbe presentare la maggioranza: Luigi Muraca, proveniente dalla lista civica Lamezia unita, e i due forzisti Salvatore De Biase (che godrebbe del placet di Pino Galati) e Carolina Caruso. Chi non ha santi in paradiso è l’Udc che, con due consiglieri eletti nella coalizione di centrodestra (Pasquale Di Spena e Giancarlo Nicotera), non vede all’orizzonte nomine di alcun genere.
Un risveglio post elettorale che al partito non va proprio giù, tanto da avere indotto il gruppo a una riunione pre-consiglio alla quale ha partecipato anche l’ex presidente del consiglio regionale Francesco Talarico. Dall’Udc sottolineano «la delusione conseguente al fatto che, nonostante i risultati positivi ottenuti dal partito con il raggiungimento di una percentuale del 6%, pari a 2.300 voti e l’elezione di due consiglieri comunali, l’Udc non ha alcuna sua espressione nel governo della città».
«Da parte di tutti è stato ribadito – prosegue la nota – che la scelta di un valente e stimatissimo professionista, da sempre dedito al lavoro, alla famiglia e al mondo sociale, come Di Spena, avrebbe – senza ombra di dubbio – ancor di più elevato e qualificato il livello culturale, professionale, umano e politico dell’attuale giunta comunale. E inoltre, proprio al fine di concretizzare il lavoro di sinergia con l’onorevole Cesa, europarlamentare nonché segretario nazionale Udc, il partito aveva manifestato interesse alla delega ai Fondi europei, allo stato trattenuta dal sindaco Mascaro. Il maggior rammarico è comunque derivato da una dato, per alcuni versi assurdo e inspiegabile, e cioè il metodo seguito in questa vicenda in merito alle indicazioni fornite dall’Udc. Invero, solo mezz’ora prima della presentazione della giunta, con una telefonata, è stato comunicato il veto sui nomi forniti; tutto ciò non ha neanche reso possibile l’individuazione di altre eventuali soluzioni che dovevano comunque, come sempre, essere ricercate democraticamente dall’assemblea cittadina».
E per quanto riguarda l’elezione del presidente del consiglio: «Fin dal prossimo consiglio comunale che dovrà eleggere il suo presidente, il partito, nell’interesse della città, ha dato mandato ai consiglieri di aprire la propria scelta al consiglio nella sua interezza, utilizzando quale esclusivi criteri la meritocrazia, le capacità e l’autorevolezza».
Alessia Truzzolillo
redazione@corrierecal.it
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