Trova un pc per strada e inizia un incubo giudiziario
COSENZA Si conclude un incubo giudiziario, iniziato per aver trovato un pc per stada. È stato assolto dal Tribunale monocratico di Cosenza, perché il fatto non costituisce reato, un noto profess…

COSENZA Si conclude un incubo giudiziario, iniziato per aver trovato un pc per stada. È stato assolto dal Tribunale monocratico di Cosenza, perché il fatto non costituisce reato, un noto professionista cosentino A.G., dall’accusa di ricettazione.
Il professionista, difeso dall’avvocato Gaetano Catera, trovandosi a Roma alla stazione Termini per ritornare in città aveva ritrovato per terra un computer, aveva quindi ricercato il proprietario e non trovandolo, lo aveva portato con sé in Calabria. Mai avrebbe pensato che sarebbe, di li a poco, iniziata per lui una vera odissea. Infatti i carabinieri di Roma, grazie al sistema Gps, a seguito della denuncia del proprietario del pc, localizzavano il portatile, incriminando il professionista cosentino per il reato di ricettazione, ovvero per avere ricevuto da persona non identificata, consapevole della provenienza delittuosa, un pc apple. Da qui il calvario per l’uomo chiamato a rispondere del reato di ricettazione.
Durante l’istruttoria dibattimentale, l’avvocato Catera dimostrava che il professionista aveva raccolto il computer in strada al fine di preservarlo per poi restituirlo al proprietario. Proprio per tali motivi aveva portato il pc in un negozio specializzato di Montalto Uffugo al fine di poter individuare i dati del proprietario dell’oggetto. Le prove acquisite durante il dibattimento dimostravano l’estraneità del professionista sia in merito alla presunta ricettazione sia in merito alla presunta appropriazione di cosa smarrita. Da qui la sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato.