REGGIO CALABRIA «Siamo all’esternalizzazione dei poteri regionali. Una situazione inedita nel regionalismo italiano, messa in campo dal presidente Oliverio e che, francamente, ci preoccupa moltissimo». Lo sostiene, in una dichiarazione, il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Alessandro Nicolò. «Non solo il presidente Oliverio – sostiene Nicolò – mira a svuotare di prerogative l’assemblea regionale, depotenziando le funzioni proprie del consigliere regionale eletto dal popolo che, a quanto pare, non avrebbe competenze per svolgere incarichi assessorili, ma adesso, come si evince da quanto ha detto nella conferenza stampa tenutasi nella Cittadella regionale, anche molte deleghe dell’esecutivo sostanzialmente andranno all’esterno. Affidare turismo e cultura all’esterno, o costituire unità di missione su questioni enormi come il dissesto idrogeologico, suona come un ulteriore pensiero negativo verso la politica e gli eletti in consiglio regionale. C’è una rincorsa al populismo ed alle sirene dell’antipolitica che non depone bene per una Regione, da un anno a questa parte, paralizzata nelle sue funzioni fondamentali e che non di meno politica avrebbe bisogno, ma piuttosto di più e buona politica, di più progettualità, non spifferata con i soliti proclami ma con atti e provvedimenti amministrativi. Con fatti ed atti di cui, da quando è iniziata la decima legislatura, non c’è la minima traccia. L’accentramento di deleghe importanti da parte del presidente e le poche cose affidate ai singoli assessori, con l’aggiunta della prospettiva di ulteriori collaboratori esterni da inserire nella macchina già fiaccata dalla penuria di risorse, prefigurano uno scenario che ci preoccupa, ma che, soprattutto, non riserva alcunché di positivo per la Regione. Avvertiamo il rischio – conclude Nicolò – di un isolamento della Calabria nel Paese e di un sempre più sterile arroccamento del presidente, che persevera nell’indicare nella politica il male da estirpare per risolvere le emergenze, affidando ai tecnici la responsabilità di occuparsene».
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