Ultimo aggiornamento alle 12:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Il Sud non ha più bisogno di burattinai

In riferimento alle riflessioni del direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, che apprezzo per la sua libertà di pensiero, fonte primaria di intelligenza professionale e culturale, …

Pubblicato il: 17/08/2015 – 13:42

In riferimento alle riflessioni del direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, che apprezzo per la sua libertà di pensiero, fonte primaria di intelligenza professionale e culturale, su considerazioni fatte da uno storico ed editorialista del Corriere della Sera, desidero come ex presidente del consiglio comunale ed ex vicesindaco di Lamezia Terme, far parte di quelle persone che del Sud vogliono parlare.
Qualche giorno fa, infatti, Ernesto Galli della Loggia ha scritto su questioni riguardanti il Sud. In sostanza egli ritiene che lo stanziamento di risorse per il Mezzogiorno è inutile ed inefficace se lo Stato centrale non interviene in maniera opportuna per interrompere gli sprechi legati alla struttura clientelare e alla illegalità diffusa della società meridionale. Si rivolge, peraltro, agli uomini del Sud chiedendo di uscire dal silenzio e quindi farsi sentire. Io ci sono.
La riflessione fatta ritengo che sia giusta a condizione però che non si generalizzi o si rimanga nell’equivoco pensando che essere meridionali equivalga ad essere persone poco rispettose delle regole. In verità questo non si legge in ciò che il bravo editorialista scrive. Egli si rivolge soprattutto al Governo chiedendo un maggiore impegno per fare ritornare la “questione meridionale” al centro dell’attenzione politica.
Nessuno, infatti, può mettere in dubbio il fatto che il Meridione sia soffocato da rapporti clientelari e da fenomeni diffusi di illegalità. Si dice la verità allorquando si afferma che il Meridione è stato, rispetto al Nord, lontano dalla programmazione di sviluppo di tutti i governi che fino ad ora hanno elaborato ed attuato politiche di crescita e di occupazione. Questa situazione ingiusta e nel contempo drammatica ha determinato che il Sud paradossalmente abbia contribuito ad arricchire il Nord, con i suoi giovani che hanno trasferito reddito per studiare e poi ulteriore reddito con il loro lavoro. A ciò, un ulteriore trasferimento di risorse si è determinato con la migrazione sanitaria massiva, nonostante la presenza in loco di professionalità di grande valore. È vero, non produciamo ricchezza e il Nord ne approfitta perché importiamo i suoi prodotti che hanno trovato così uno sbocco di mercato molto importante. Quindi noi rimaniamo area di consumo e anche di esportazione di capitale umano qualificato. È chiaro che in un contesto del genere la questione lavoro diventa essenziale. Su questa necessità la nostra gente ha dovuto provare l’umiliazione di essere terreno di conquista del malaffare. Sul bisogno le varie mafie si sono alimentate e cresciute. Hanno condizionato la libertà del voto e spesso veicolato la presenza di una rappresentanza politica incapace di rappresentare degnamente i cittadini.
Oggi viviamo una crisi economica, etica e culturale che non è solo del Sud e, a ciò si aggiunge l’insulto, il razzismo e la paura che spesso sono alimentati da gruppi politici emergenti che in un quadro così precario rischiano di stimolare azioni pericolose di persone che si trovano in forte disagio sociale.
Solo una sana riflessione storica può rimettere le cose in ordine, collocando le persone, le cose ed i fatti nei giusti contesti nello spazio e nel tempo.
Non si capisce se Galli della Loggia ha una sua idea precisa dell’identità dell’uomo meridionale, che come tale non esiste, ma penso abbia un modello o una immagine positiva. Nel suo articolo, infatti, si rivolge soprattutto alla politica nazionale che ritiene debba essere più presente nelle vicende del Sud.
Non potrebbe essere diversamente, poiché “Meridionale” non può essere percepito come qualcosa di negativo, perché l’uomo del Sud è vittima e non attore del modello di società nella quale viviamo. Il “Meridionale” è persona strettamente legata all’ammirata antica civiltà mediterranea, la cui natura coincide con ospitalità, tenerezza e fratellanza. La nostra mentalità, il nostro modo di vivere e di pensare sono legate alle nostre buone tradizioni storiche e culturali e molto spesso proprio la rassegnazione per le cose ingiuste che abbiamo dovuto subire dall’Unità di Italia in poi, ci ha portato ad accettare piuttosto che a contestare.
Generalizzare sugli uomini del Sud porta ad acuire sempre più la discordia tra le due porzioni di Italia.
Non esiste una inferiorità naturale del territorio meridionale piuttosto una grave incomprensione del suo essere cittadino avente pari dignità con tutti gli altri italiani.
Ed allora per evitare giudizi negativi, per evitare che il bisogno condizioni ancora l’essere meridionale nel suo agire e nel suo fare, è necessario partire proprio dal meridione, riprendere la nostra storia, la nostra cultura e favorire quei processi lineari che devono portare a sapere scegliere una buona classe politica dirigente, che sappia parlare alla gente, ma soprattutto sappia fare, perché oggi, da noi, la politica deve essere anche tecnica.
Dice bene lo storico ed editorialista Galli della Loggia quando afferma che il Sud ha necessità che il Governo nazionale sia più attivo nella programmazione di sviluppo economico-occupazionale, mettendo la “questione meridionale” al centro dell’agenda politica.
Non abbiamo più bisogno di burattinai, ma di persone, meglio se giovani che sappiano coniugare l’entusiasmo con l’esperienza e che abbiano la voglia di fare e di sapere istruire politiche volte alla crescita del reddito, dell’occupazione e migliorare la qualità dei servizi sociali, delle infrastrutture , in sintesi la qualità ambientale.
Tali capacità dovranno essere supportate dall’attenzione della politica nazionale ed europea, pensando al Sud con interventi ordinari e non straordinari, di cui non abbiamo bisogno. Solo così si potrà arginare l’illegalità e si potrà rendere libero il cittadino del Sud che saprà quindi scegliere i suoi rappresentati istituzionali. Potremo riavere la giusta considerazione e allontanare i gufi…

 

*Ex vicesindaco di Lamezia Terme

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x