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Beppe Fiorello "festeggia" Modugno al Rendano

COSENZA «Lo spettacolo della vita». La sua e quella di «Mimmo». Beppe Fiorello realizza un sogno portando in scena la storia del grande Domenico Modugno. E il suo “Penso che un sogno così”, lavoro …

Pubblicato il: 10/01/2016 – 8:54
Beppe Fiorello "festeggia" Modugno al Rendano

COSENZA «Lo spettacolo della vita». La sua e quella di «Mimmo». Beppe Fiorello realizza un sogno portando in scena la storia del grande Domenico Modugno. E il suo “Penso che un sogno così”, lavoro scritto con Vittorio Moroni e diretto da Giampiero Solari, è un successo serata dopo serata.
Sul palco del teatro “Rendano” di Cosenza l’emozione, però, diventa ancora più forte perché Beppe racconta Modugno proprio – il 9 gennaio – il giorno del compleanno dell’indimenticabile artista pugliese. Dopo la tappa catanzarese, la città dei Bruzi ha “abbracciato” Beppe e Mimmo in un teatro stracolmo che ha registrato il tutto esaurito. E ha partecipato «incantata» a due ore piene di spettacolo in cui uno straordinario Beppe Fiorello ha raccontato, cantato, recitato, dialogato con il pubblico sull’onda dell’ironia in un gioco soffuso di note e magie. Quella magia che solo il mitico Modugno sa regalare attraverso la profondità dei suoi testi. L’interpretazione dell’attore siciliano è talmente intensa da far percepire quel forte amore che lo lega a Mimmo. Perché per lui non è solo il cantante di “Volare”, ma è l’uomo che ha rappresentato la colonna sonora della sua vita, che ha scandito la sua esistenza e che ha conosciuto grazie e attraverso suo padre.
Il viaggio che Beppe Fiorello fa fare non è soltanto una rivisitazione de “L’uomo in frac” o di “La donna riccia”, solo per citare i brani storici di Modugno. È un viaggio nei sentimenti e nell’amore di Beppe Fiorello per il padre, per la sua terra e per Mimmo, un «sognatore» proprio come l’attore siciliano. Nessuna ricostruzione nostalgica o sentimentalista, ma condita con una buona dose di ironia che Beppe esprime anche dialogando simpaticamente con il pubblico.
Da qui le battute sulla rivalità tra Catanzaro e Cosenza, fino a lanciare un monito al sindaco della città, ai rappresentanti della istituzioni e ai cosentini: «Torno a Cosenza con molto piacere perché qui ho girato alcuni film, tra cui quello dedicato a Giuseppe Moscati e da quel giorno sono rimasto incantato dal centro storico, che è uno dei più belli d’Italia. Proprio per questo va rivalutato: non può rimanere così. Non vogliono capire che questa è un’industria, la vostra industria». Applausi scroscianti. Mentre si canta sulle note dei successi di Modugno, accompagnato alla chitarra da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma. E si va via sussurrando: «Penso che un sogno così non ritorni mai più mi dipingevo le mani e la faccia di blu poi d’improvviso venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito…». Domenica, 10 gennaio, Beppe Fiorello ritorna alle 18 sul palco del “Rendano” per i fortunati che sono riusciti a trovare un biglietto disponibile almeno alla replica.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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