La guardia di finanza è ormai di casa alla Sacal. L’auspicio è che la nuova indagine contribuisca a chiarire perché l’aeroporto di Lamezia Terme con un progressivo aumento di traffico fino al raddoppio negli anni 2005-2011, con un bilancio in attivo o in pareggio fino al 2010, nel 2011 improvvisamente accusa una perdita di 2 milioni di euro.
In proposito il dirigente del Comune di Lamezia e componente del CdA Sacal, D’Ambrosio, ebbe a dire che «la perdita del bilancio consuntivo è stata determinata da un contratto con Ryanair che costa a Sacal 6 milioni di euro. Una spesa eccessiva … si tratta di fondi che non avranno alcuna ricaduta sul territorio lametino e neanche un miglioramento dei servizi di gestione dell’aeroporto».
Il contratto di cui parlava D’Ambrosio è il progetto della Regione denominato “Calabria in Volo”, finanziato con 3 milioni di euro l’anno e finalizzato alla promozione degli aeroporti della Regione.
Il compito di individuare il destinatario dei fondi venne affidato a Sacal che individuò la società Airport marketing services limited (Ams), società che ha la licenza esclusiva per offrire servizi di marketing al turismo tramite il sito www.ryanair.com.
L’obiettivo del progetto era non solo diffondere informazioni sugli aeroporti e sulle città in cui opera Ryanair, ma anche promuovere gli aeroporti periferici che spesso mancano di visibilità internazionale, evidenziandone le potenzialità, le attrattive turistiche, le opportunità economiche e produttive. In una parola promuovere gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone.
Non si è mai capito perché, nonostante l’aeroporto di Lamezia non avesse bisogno di promozione, alla Sacal venisse sostanzialmente affidato il progetto di promuovere gli altri due aeroporti in cui in quegli anni 2011-2012 Ryanair non volava, perché li riteneva non idonei per motivi di sicurezza.
Il sospetto fu che quel progetto nascondesse una sponsorizzazione a Ryanair per vincere il suo rifiuto di volare da Reggio Calabria e Crotone.
Quel che è certo è che per quel progetto la Regione non versò alla Sacal le somme impegnate e la Sacal pagò con fondi suoi, con decisione approvata dal consiglio di amministrazione a maggioranza e l’opposizione del Comune di Lamezia Terme e della Provincia di Cosenza.
È stato questo la causa del deficit di bilancio registrato da Sacal tra il 2011 e il 2012?
Di sicuro nello stesso 2012 il senatore Speziali diede le sue irrevocabili dimissioni da presidente Sacal e, sebbene negò che i motivi avessero a che fare con il buco riscontrato nel bilancio, tenne a precisare che il buco era da attribuire a un mero ritardo di versamento da parte della Regione.
Dopo di lui e dopo la reggenza del vicepresidente Giampaolo Bevilacqua, arrivarono Colosimo come Presidente e Mancuso come direttore generale. I due, voluti dalla stessa maggioranza che sedeva alla Regione e che avrebbe dovuto versare a Sacal il finanziamento per il progetto Calabria in Volo, hanno poi acquisito le somme fino ad allora non versate? O hanno ripianato il buco di bilancio con i proventi della stessa Sacal?
La città attende risposte e si chiede perché stiano ancora al loro posto nel CdA Sacal persone che potrebbero essere state artefici o strumenti di un grandissimo danno per il nostro aeroporto. Quali interessi sono stati difesi e si continuano a difendere nel CdA della Sacal?
Caro sindaco Mascaro, tu che nonostante le indagini penali in corso hai fornito sin da subito un’acritica apertura di credito a questi dirigenti, ritieni che sia giusto finanziare con i soldi del nostro aeroporto la promozione (meglio, la concorrenza) degli altri due scali calabresi? E, se ritieni di no, ti sembra finalmente il momento di vederci più chiaro e all’esito di chiedere le dimissioni di chi si fosse comportato in quel modo?
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