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L'Anas si nasconde sotto la neve

COSENZA Solo attorno a mezzanotte la coda inizia a muoversi e le auto che dalle 14 sono rimaste paralizzate nel tratto cosentino dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria possono iniziare a guadagn…

Pubblicato il: 19/01/2016 – 20:00
L'Anas si nasconde sotto la neve

COSENZA Solo attorno a mezzanotte la coda inizia a muoversi e le auto che dalle 14 sono rimaste paralizzate nel tratto cosentino dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria possono iniziare a guadagnare centimetri. Si cammina a passo d’uomo, ma per centinaia di persone è un sollievo. Per oltre dieci ore sono rimaste bloccati sotto una tormenta di neve. Isolate. Con cellulari che prendono poco e male perché il segnale di molte compagnie è interrotto. Con le batterie che si scaricano per i ripetuti tentativi di chiamate, tutti – miseramente – finiti nel vuoto. Ai numeri d’emergenza per un’intera giornata nessuno risponde.

LIMBO AUTOSTRADALE Per ore nessuno ha aggiornamenti, nessuno sa se i mezzi di soccorso riusciranno ad arrivare, se a qualcuno verrà in mente di distribuire fra gli automobilisti bloccati acqua, bevande energetiche, cibo o coperte. Nessuno della Protezione civile regionale si è fatto vedere, nessuno si è preoccupato di fornire generi di prima necessità o coperte. Quando scende la sera e le temperature si abbassano ulteriormente, gli automobilisti bloccati da ore sul tratto cosentino dell’ A3, sono esausti, sono soli. Nessuna delle istituzioni e degli organi competenti è intervenuta e per tanti il viaggio di ritorno verso casa si è trasformato in un incubo. Per colpa – si sfogano sui social e per telefono – di Anas e Protezione civile che sono «rimasti a guardare» mentre un’ordinaria nevicata «mette in ginocchio un’autostrada».

AL FREDDO E AL GELO SULL’A3 Fa freddo sulla Salerno-Reggio Calabria. I riscaldamenti delle auto non bastano a confortare gli automobilisti, che dopo le prime ore di attesa hanno iniziato a stare attenti. Un occhio al carburante, uno alla temperatura. Non si può rischiare di rimanere con il serbatoio a secco. E tutti ormai ne sono certi: il rischio è concreto. Le prime colonne di auto si sono formate attorno alle 14. Via via che gli svincoli di accesso alle statali venivano chiusi, sull’autostrada si sono create lunghissime colonne di auto. Anche più di un camion, raggiunto tardivamente dal divieto di transito sull’A3 nel tratto fra Altilia e Rogliano, è rimasto paralizzato in autostrada. Un incubo anche per l’inviato del Tgr Calabria Riccardo Giacoia, rimasto bloccato per molte ore sull’A3.

BLOCCATI E SENZA NOTIZIE Da allora, nessuno è stato in grado di dire alla gente bloccata quando sarebbero riusciti a muoversi da lì. Nessuno è stato in grado di assicurare alle persone – prima impaurite, poi spazientite, e infine arrabbiate – se qualcuno avesse preso in mano la situazione. A farne le spese sono gli agenti di polizia e carabinieri incolonnati assieme ai viaggiatori in autostrada. Più di uno, si è avvicinato a volanti e pantere per chiedere lumi sulla situazione, ma gli equipaggi non hanno potuto che stringersi nelle spalle e dire «non sappiamo dare risposte precise». Più di uno, è su di loro che ha sfogato con insulti e parole grosse la frustrazione, il senso di impotenza e la paura che ore e ore di coda hanno fatto lievitare. Ma non serve a nulla. Nessuno sa niente. Le uniche notizie che arrivano sono quelle che passano di auto in auto, di bocca in bocca. Si dice che la coda sia stata causata da due mezzi finiti in mezzo alla carreggiata perché sprovvisti di pneumatici adatti alla neve tra Cosenza ed Altilia, uno in direzione nord e l’altro in direzione sud. Altri dicono più di due. Ma nessuno sa dire davvero cosa sia successo davvero, anche perché – ore dopo la diffusione della notizia – la coda non si muove.

PER LE EMERGENZE, IL PASSAPAROLA Anche le emergenze passano di bocca in bocca. Si dice anche che un bambino di undici anni, appena dimesso dall’ospedale, sia rimasto bloccato in una delle tante gallerie, divenute delle vere e proprie camere a gas per le tante auto bloccate e con i motori accesi. Momenti di paura anche per un ragazzo diabetico bloccato per ore sull pulman che da Rogliano era diretto a Cosenza. Una donna in avanzato stato di gravidanza sarebbe stata invece soccorsa dalla Protezione civile, ma lei – assicura chi fa girare la notizia – si trovava alla testa della colonna. O almeno, così assicurava un arrabbiatissimo manager incolonnato lì vicino e che ha ingannato il tempo chiamando amici e conoscenti che sapeva in coda dietro di lui. Un altro automobilista spazientito, Pino Liguori, 58 anni, di Montalto Uffugo sbraita «È una vergogna, sono bloccato tra Altilia e Rogliano dalle 14.30. Dopo sei ore avrò percorso al massimo cinquecento metri. Possibile che l’Anas non era a conoscenza di una nevicata annunciata da giorni? Chi ha responsabilità deve rendere conto».

RABBIA SUI SOCIAL Dovrebbero arrivare gli spazzaneve, dicono. Quando, non è dato sapere. Eppure le nevicate di oggi erano ampiamente previste ed erano stateampiamente annunciate da giornali, radio e tv, da giorni si parla si emergenza a causa di un calo eccezionale delle temperature. Tantissimi i messaggi di disperazione e rabbia degli automobilisti scritti sui social network, Facebook prima di tutti con tanto di foto postate. In molti lamentano l’assenza di interventi da parte degli enti preposti. Le ore di attesa e l’imperversare di condizioni atmosferiche sempre più in peggioramento hanno aumentato i disagi e le situazioni critiche.

SULLA STATALE 107 I VIAGGI DELLA SPERANZA Un martedì da dimenticare per chi da Catanzaro e Lamezia voleva raggiungere Cosenza ha affrontato un vero e proprio viaggio della speranza. In macchina, muniti di gomme da neve, attorno alle 14. Arrivo a Cosenza verso le 18. Ed è stato anche fortunato. Un medico, in servizio all’ospedale di Lamezia, dopo aver finito il turno ha prima provato a tornare a casa via autostrada, ma nulla da fare: bloccata. Allora, viaggio coast to coast percorrendo la Statale 107. Ma attenzione: passo della Crocetta chiuso per la neve. Lasciando da parte l’ansia e il nervosismo, si rimette in viaggio pensando di ritornare a Lamezia. Ma una telefonata di parenti e amici – in contatto continuo con Stradale, Anas (quasi sempre irrangiungibile) e 112 – è riuscito a portare pazienza, rifare quel tratto e tornare lentamente e pazientemente a casa percorrendo la statale 107 quando è stata riaperta.

DIFFICOLTA’ ANCHE IN CITTA’ Mai vista Cosenza così piena di neve. Si è impreparati. Macchine di traverso in città e nelle zone limitrofe. Raggiungere l’hinterland è una vera impresa. Molti si sono trovati sprovvisti di gomme termiche e catene. Arrivare a casa è un miraggio. Dopo tante ore, c’è chi ci è riuscito e si reputa persino fortunato dopo aver letto i post su Facebook di chi è ancora incolonnato sull’A3 ed è sprovvisto non di cibo o acqua, ma di medicinali che prende ogni giorno.

 

Mirella Molinaro
Alessia Candito

 

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