COSENZA La Regione di Oliverio trama contro la Cosenza di Occhiuto? Esiste un piano governativo per sfavorire il sindaco alla vigilia delle elezioni comunali che lo vedono ricandidato? A Palazzo dei Bruzi in queste ore i sospetti si sprecano. E vengono alimentati dallo strano atteggiamento della Regione in relazione ai fondi comunitari da assegnare alla città che si appresta a rinnovare il proprio consiglio comunale. Un modus operandi che risulta ancora più controverso se messo a confronto con quanto avvenuto a Rende.
IL J’ACCUSE L’accusa, neanche troppo velata, arriva da Occhiuto in persona. C’è una montagna di quattrini bloccata – secondo il sindaco inspiegabilmente –, a Catanzaro. Milioni di euro che servirebbero per far proseguire i lavori delle grandi opere di Cosenza, come piazza Bilotti, il Parco fluviale, il Progetto Bocs Arte, più tutte le costruzioni complementari. Ma, nonostante il Comune abbia tutte le carte in regola, quei fondi rimangono fermi. A differenza di quanto accade a Rende, dove – sempre a parere di Occhiuto – il sindaco Manna ha ricevuto finanziamenti per opere che si trovano in una fase di realizzazione ancora molto arretrata rispetto a quelle cosentine. E questo nonostante il progetto Pisu (Progetti integrati di sviluppo urbano) sia unico e veda tra l’altro Cosenza quale Comune capofila.
LA LETTERA DI MARIO Occhiuto le sue perplessità le ha messe per iscritto, in una nota ufficiale (datata 13 gennaio) inviata al governatore Mario Oliverio e, contestualmente, ai direttori generali dei dipartimenti Lavori pubblici (Mimmo Pallaria), Autorità di gestione (Paolo Praticò) e Lavoro (Antonio De Marco). Cosa obietta il sindaco? Innanzitutto un mero (e voluto?) errore di calcolo relativo agli stanziamenti Pisu (che rientrano nei fondi Por-Fesr 2007-2013).
L’avanzamento dei lavori – è la motivazione della Regione – non sarebbe stato rendicontato per intero, e questo avrebbe imposto lo stop ai successivi finanziamenti. Ma Occhiuto dice che le cose stanno diversamente: dei 14 milioni e rotti erogati da Catanzaro, il Comune avrebbe “giustificato” l’83% delle somme, cioè 11,7 milioni. Ne ballano altri 2,3, utilizzati parzialmente e ora in fase di rendicontazione, spiega Occhiuto. La Regione, inoltre, non avrebbe tenuto conto delle note di spesa inviate lo scorso dicembre, omissione dalla quale sarebbe dipeso lo stop ai fondi.
In più, chiarisce Occhiuto in relazione ai progetti che ruotano attorno a piazza Bilotti, «l’ente, tenendo conto degli obiettivi di spesa fissati dalla Regione Calabria, aveva dato avvio alle procedure di modifica contrattuale che avrebbero permesso di rendicontare ulteriori 2,8 milioni di euro riguardanti la quota parte di lavori già effettuati a carico della ditta appaltatrice. A tutto ciò non si è potuto provvedere stante l’impossibilità da parte della Regione Calabria a erogare la restante quota di anticipazione finanziaria».
LA POLEMICA POLITICA Occhiuto non manca di evidenziare la netta disparità di trattamento con Rende, guidata da un sindaco sostenuto da Ncd, il partito del neo-sottosegretario Tonino Gentile e del fratello, il consigliere regionale Pino, che finora non hanno mai dato filo da torcere a Oliverio ma hanno altresì ingaggiato un duello rusticano con Occhiuto per la conquista di Cosenza.
«Pur essendo le opere del Comune di Cosenza in una fase ben più avanzata delle opere cantierate» a Rende – osserva il sindaco di Forza Italia –, la Regione «accoglie l’istanza di erogazione formulata dal Comune di Rende» e la «nega – invece – al Comune di Cosenza».
PERCHÉ? In gioco c’è forse una mirata strategia politica anti-Occhiuto? Il primo cittadino di Cosenza preferisce rimanere ai dati di fatto: «Senza alcuno spirito di volgare campanilismo, ma esclusivamente sulla base di un approccio tecnico-obiettivo e sulla base di corretti elementi riscontrabili anche de visu, è innegabile che il Parco acquatico di Rende si trovi in una fase di realizzazione molto arretrata rispetto alle opere cantierate dal Comune di Cosenza». Insomma, «risulta incomprensibile come possa accadere che le opere complementari del progetto del Comune di Rende siano finanziate con erogazione immediata e quelle inerenti il progetto di Cosenza – addirittura anche le non complementari – invece no».
DISCREZIONALITÀ La conclusione, per Occhiuto, è quasi scontata: «È evidente, allora, che l’approccio alla questione – da parte degli uffici regionali – non sia orientato da un punto di vista tecnico-scientifico, ma da un punto di vista meramente discrezionale. Quel tipo di approccio, sbagliato, che ha avuto la responsabilità di vanificare in questi decenni le pur ricche potenzialità dei nostri territori».
Con la nota, Occhiuto chiede a Oliverio e ai dirigenti regionali di rivalutare la questione «sulla base di criteri tecnici e obiettivamente riscontrabili». Nel frattempo il Comune di Cosenza continuerà a portare avanti i suoi progetti e, avverte il sindaco, «considererà imputabili al progetto piazza Bilotti, e di conseguenza le tratterrà con onere di rendicontazione, le somme recentemente erogate da Regione Calabria».
Come dire: la battaglia (per le opere e per le comunali) è appena iniziata.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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