«Con la Città metropolitana Reggio finalmente protagonista»
REGGIO CALABRIA La pubblicazione del libro “Il pendolo e la livella – Il ‘federalismo all’italiana’ e le riforme” di Alessandro Sterpa ha rappresentato l’occasione per un confronto su “Ridisegnare l’…

REGGIO CALABRIA La pubblicazione del libro “Il pendolo e la livella – Il ‘federalismo all’italiana’ e le riforme” di Alessandro Sterpa ha rappresentato l’occasione per un confronto su “Ridisegnare l’Italia? Regioni ed enti locali alla luce delle riforme costituzionali”. Il seminario, ospitato dal Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, è stato organizzato dal “Movimento RC (Rinnovamento è crescita)” proprio partendo dai contenuti del saggio in cui il docente di diritto pubblico all’università degli studi della Tuscia analizza, appunto, le riforme in itinere di approvazione e di applicazione nell’ambito di una rimodulazione del sistema delle autonomie territoriali secondo nuove dinamiche istituzionali.
Un dialogo a tutto tondo al quale hanno preso parte, insieme all’autore, il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, il presidente del consiglio regionale, Nicola Irto, il presidente della conferenza per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto, Domenico Battaglia, il professore associato di diritto costituzionale all’università di Messina, Giacomo D’Amico e il professore ordinario di diritto costituzionale all’università Mediterranea, Carmela Salazar.
I relatori, introdotti da Marco Schirripa, presidente del movimento che ha promosso l’iniziativa, hanno dato vita ad un approfondimento molto strutturato, frutto della fase storica attuale che scaturisce dai mutamenti che hanno riguardato il sistema delle autonomie territoriali fino alla più recente proposta di riforma costituzionale.
«Sta avvenendo un tentativo di semplificazione della governance del nostro paese – ha spiegato Sterpa – . Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni, Stato e Unione europea: tutti questi livelli nel momento storico che stiamo vivendo sono ciò che serve, o è necessario semplificare e produrre una democrazia più capace di decidere? Con processi decisionali più snelli e ovviamente non superficiali, soprattutto nel contesto europeo, riesci ad avere più forza».
Un punto di vista tecnico–scientifico supportato dagli interventi di Salazar e D’Amico, seguiti dalle considerazioni di natura politica, incentrate in particolare sull’imminente istituzione della Città metropolitana di Reggio Calabria e la redazione del suo Statuto. «Vigilia di una svolta epocale» l’ha definita Battaglia rimarcando il ruolo che andrà a rivestire Reggio tra qualche mese con questo fondamentale passaggio, «una partita che andremo a giocare al di là dei confini regionali per le opportunità che ciò comporterà in termini di ricaduta sul nostro territorio».
«Per la prima volta nella sua storia – ha sottolineato Falcomatà – Reggio non sta fuori dalla porta, ma siede da protagonista, ragiona quale parte integrante del sistema, con pari diritti e dignità delle altre città metropolitane. Tale percorso è funzionale allo sviluppo dell’intera regione, dell’area dello Stretto, del Paese stesso, per questo, essendoci oggi davvero la possibilità di svoltare, non possiamo permetterci ritardi ed è necessario, a tutti i livelli, accelerare i tempi».
Sulla portata delle riforme si è soffermato il presidente Irto: «La riforma della costituzione – ha spiegato – ha ridotto una parte di quell’autonomia che le regioni, storicamente, hanno dimostrato di non meritare. La riduzione delle risorse e l’incremento del contenzioso costiuzionale impongono, perciò, un cambio di direzione. Per questo abbiamo deciso, in Consiglio, di puntare più sulla qualità della legislazione che sulla quantità. Abbiamo chiesto all’Università Mediterranea – ha concluso – di contribuire a formare professionisti bravi nel drafting, per evitare che le leggi non reggano al vaglio di costituzionalità della Consulta. Vogliamo ridurre il corpus normativo della regione, snellirlo e renderlo più comprensibile ai cittadini».
Giusy Ciprioti