REGGIO CALABRIA Una villa hollywoodiana, con tanto di piscina e garage, terreni, società, moto, veicoli industriali, ma anche rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative. È un tesoro da 12 milioni di euro quello confiscato al cinquantaseienne di Roccella Jonica Domenico Frascà, ritenuto contiguo al clan Mazzaferro e per questo condannato in appello a 2 anni nel processo Crimine.
Il provvedimento disposto è stato disposto dalla Dda reggina sulla base delle indagini dei carabinieri del reparto operativo di Reggio Calabria. In passato, Frascà è stato arrestato e condannato per illecita concorrenza sleale pluriaggravata, perché scoperto in grado di condizionare i lavori relativi all’esecuzione dell’appalto della variante di Marina di Gioiosa della statale 106.
Su quel cantiere, avevano deciso i clan Aquino e Mazzaferro, dovevano lavorare le loro ditte e la Tra-Edil Frascà s.r.l., era fra queste. Dopo i due danneggiamenti che colpiscono la Ediltrichilo s.r.l, considerata vicina agli Aquino, l’impresa di Frascà, prende in mano i lavori, riuscendo a imporre senza nessuno sforzo un prezzo del ferro superiore a quello praticato dall’impresa uscente. Un avvicendamento che per investigatori ed inquirenti si deve ad un riequilibrio dei guadagni concordato fra i due clan e suggellato dalla fine degli atti intimidatori in cantiere.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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