REGGIO CALABRIA I sindacati lanciano un appello alla Regione per salvare la clinica reggina Villa Aurora. «Da oltre un anno e mezzo – è scritto in un comunicato – la Cisl Funzione pubblica e la Fials sono impegnatissimi in un serrato confronto con la nuova proprietà della casa di Cura Villa Aurora finalizzato alla salvaguardia degli 80 posti di lavoro di una delle più prestigiose e antiche Strutture sanitarie della città e dell’intera provincia. Una battaglia sindacale che ha trovato il suo culmine il 15 gennaio 2015 con la firma del contratto di solidarietà, con il quale, attraverso la riduzione del 16,67% dell’orario e dello stipendio, si è riusciti a salvare tutti i posti di lavoro. Contratto che è scaduto il 15 gennaio 2016 e che in atto vede i sindacati impegnati in numerose riunioni per l’eventuale proroga».
«Tutto questo – continuano i segretari generali Luciana Giordano e Bruno Ferraro – attraverso il continuo dialogo sociale con la nuova proprietà che ha trovato nella maggioranza dei sindacati, soggetti attenti e responsabili. Il tutto in una fase di trasformazione e riconversione dell’offerta sanitaria di Villa aurora imposta dalla normativa nazionale che prevede la mono specializzazione delle case di cura private. In questo momento di difficoltà serve la collaborazione di tutti e la sinergia onde evitare di aggravare i già pesanti problemi economici della struttura. Essendo la Cisl Funzione Pubblica e la Fials sindacati maggiormente rappresentativi, forte è il senso di responsabilità delle stesse sigle in merito alla dinamica negoziale che non può non basarsi che su una dialettica sindacale dai toni pacati e costruttivi, sia con la proprietà che con la Commissione straordinaria dell’Asp reggina».
Cisl e Fials chiedono «che si superino i problemi burocratici legati alla tardiva firma che svincola le risorse già assegnate alle case di cura private per il 2015, in modo da assicurare i necessari flussi economici delle prestazioni erogate e di avviare i procedimenti per l’impegno delle somme relative al budget dell’esercizio in corso, al fine di dare stabilità finanziaria alle strutture sanitarie convenzionate, condizione necessaria per la programmazione sanitaria e per lo sviluppo anche occupazionale nella città e nel suo comprensorio».
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