CATANZARO Ancora un atto intimidatorio ai danni di un’azienda catanzarese. Questa volta è toccato alla ditta Bencivenni, tra le più stimate e conosciute famiglie di imprenditori nel ramo auto di tutta la provincia di Catanzaro con sede principale nel quartiere Germaneto: attorno alle 4 della mattina di domenica 28 febbraio, ignoti hanno dato alle fiamme un’auto nel parcheggio della concessionaria. È il secondo segnale indirizzato ai fratelli Bencivenni e alla loro azienda che conta oltre cinquanta dipendenti, già lo scorso 14 gennaio, qualcuno aveva lanciato contro l’ingresso della concessionaria, una bottiglia incendiaria del tutto simile a quelle rinvenute qualche mese fa dai carabinieri nel quartiere Aranceto.
Palpabile l’amarezza di Sergio Bencivenni, uno dei titolari: «La situazione comincia a farsi pesante – confessa –, eppure si continua a dire che Catanzaro è una città tranquilla». Le indagini sono affidate ai carabinieri guidati dal maresciallo Michele Massaro, la pista che appare più probabile è quella che conduce al racket delle estorsioni, una piaga che dopo lo smantellamento dell’organizzazione criminale Grande-Aracri, è tornata ad affacciarsi nel panorama catanzarese che è sempre di più al centro di una lotta per il controllo del territorio, una vera e propria guerra tattica messa in atto da cosche dell’hinterland del capoluogo di regione.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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