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Scarcerato il genero del boss Tegano

REGGIO CALABRIA Si presenteranno al processo con rito abbreviato che li vede imputati da uomini liberi il genero del boss Giovanni Tegano, Eddy Branca, e Andrea Giungo, considerati entrambi el…

Pubblicato il: 02/03/2016 – 21:10
Scarcerato il genero del boss Tegano

REGGIO CALABRIA Si presenteranno al processo con rito abbreviato che li vede imputati da uomini liberi il genero del boss Giovanni Tegano, Eddy Branca, e Andrea Giungo, considerati entrambi elementi di vertice del clan di Archi, per questo arrestati nel corso dell’operazione Il Padrino e detenuti al 41bis. I due sono stati scarcerati oggi per decorrenza termini dopo una curiosa serie di disguidi che hanno reso nullo il decreto che ne disponeva il giudizio. Nonostante fossero detenuti in case circondariali diverse,  per nessuno dei due è stata notificata alla procura la nomina dei legali  di fiducia, gli avvocati Francesco Albanese, Francesco Calabrese e  Domenico Neto, ai quali  – di conseguenza – non è arrivato l’avviso di conclusione indagini, né la richiesta di rinvio a giudizio. Circostanze fatte valere dai legali in sede di udienza preliminare, inducendo il giudice a ritrasmettere gli atti al pm Giuseppe Lombardo. Uno slittamento che ha pericolosamente fatto avvicinare i termini di scadenza della custodia cautelare, disinnescato grazie all’istanza di proroga del termine di durata della custodia cautelare nei confronti di Branca e Giungo «per ulteriori mesi tre, a decorrere dal 9 dicembre 2015», presentata dal sostituto procuratore a accettata dal gip. Un istituto – poco utilizzato ma presente nel codice – secondo il quale, in caso di gravi esigenze cautelari, è possibile chiedere al giudice di prolungare la custodia dell’indagato. A indurre il gip ad accogliere le richieste del pm sono stati i nuovi elementi emersi dalle dichiarazioni dei pentiti Mario Gennaro e Salvatore Aiello, che hanno confermato la posizione di vertice dei due, dunque il potenziale pericolo derivante da una loro scarcerazione. Un provvedimento impugnato dai legali dei due di fronte al Tribunale del Riesame, che ha accolto le richieste dei difensori, ribaltando la decisione del gip Santoro. Traduzione, per i due i termini sono scaduti in dicembre, per questo il gup Filippo Aragona, non ha potuto che accogliere favorevolmente l’istanza di scarcerazione presentata dai legali, condizionando però la scarcerazione a una serie di misure restrittive. A partire da oggi, Giungo e Branca tornano a piede libero, ma non solo non potranno uscire dal Paese, ma saranno anche sottoposti a obbligo di dimora a Reggio Calabria, dove dovranno presentarsi in Questura due volte al giorno.

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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